I progressi nella diagnosi delle patologie Bilio-Pancreatiche
Oggi abbiamo un’ampia gamma di tecniche di imaging radiologiche ed endoscopiche: pensiamo all’ecografia, la TAC, la RMN con ricostruzioni colangio-pancreatografiche, la Eco-Endoscopia. La complementarietà di queste metodiche consente di fornire tassi di accuratezza diagnostica pressoché del 100%. Ma a cosa si fa riferimento quando si parla di patologie Bilio-Pancreatiche? Ci risponde il Dott. Luca De Luca, specialista in Gastroenterologia a Milano
Le patologie bilio-pancreatiche più comuni
I calcoli della colecisti sono la più comune patologia delle vie biliari. Una alterazione del rapporto fra i “3 elementi” che costituiscono la bile (deputata all’assorbimento dei lipidi), determina la formazione di cristalli che col tempo si ingrandiscono e formano la cosiddetta calcolosi biliare. Questi ultimi possono migrare nel coledoco e causare infiammazioni del fegato, delle vie biliari e del pancreas. Tra le patologie del pancreas invece citiamo le pancreatiti acute e croniche che riconoscono come cause più frequenti l'abuso di alcol e, come detto, la calcolosi della colecisti, in particolar modo quando si tratta di “fango biliare o piccoli calcoli”
Qual è il ruolo dell'endoscopia nell'identificazione e trattamento delle patologie bili-pancreatiche?
L’endoscopia nell’ultimo ventennio ha fatto passi da gigante. Ad esempio l'ecoendoscopia (EUS) consente di esplorare il tubo digerente associando all'immagine endoscopica l'immagine ecografica fornendo diagnosi accurata in casi di infiammazioni e tumori del distretto bilio-pancreatico e permettendo anche l’esecuzione di biopsie.
Un’altra applicazione rivoluzionaria dell’EUS è la possibilità di drenare raccolte liquide (pseudocisti), l’idrope colecisti in casi di pazienti non candidabili all’intervento chirurgico e persino di confezionare “anastomosi bilio-digestive” in situazioni di stenosi maligne.
Con la colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP), che utilizza in maniera combinata l’endoscopia e la radiologia, è possibile trattare patologie dei dotti biliari (ad esempio la rimozione calcoli dal fegato o il posizionamento di protesi in casi di stenosi benigne o maligne) e del pancreas.
I fattori di rischio
Alcol, fumo, obesità, uno stile di vita non corretto e sedentarietà la giocano da padroni. Tutte quelle condizioni che provocano un processo d’infiammazione cronica rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di un tumore delle strutture bilio-pancreatiche. Pensiamo a come la pancreatite cronica, il diabete mellito, un precedente intervento chirurgico con asportazione dello stomaco, si associno ad un aumentato rischio di tumore al pancreas. D’altra parte la calcolosi della colecisti, la colangite sclerosante primitiva, la cirrosi epatica (virale o post-alcolica), malattie ereditarie (es. emocromatosi, morbo di Wilson), rappresentano fattori di rischio per i tumori biliari.