La stitichezza cronica: una patologia invalidante!

La stitichezza cronica: una patologia invalidante!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 08/11/2023

La stitichezza cronica è un disordine funzionale abbastanza frequente: si stima che riguardi dal 10 al 15% della popolazione. La Dott.ssa Renata D’Incà ce ne parla approfonditamente in questo articolo

La stipsi: che cos’è?

La stipsi è una condizione benigna ma influenza negativamente la qualità della vita, è gravata da perdita di produttività con frequente ricorso all’utilizzo del sistema sanitario. Si calcola che tanto più grave è la stipsi tanto più il paziente rischia di perdere giornate lavorative o se lavora di essere scarsamente produttivo, ossia semplicemente presentista. Il rischio di auto-trattamento è molto elevato considerata l’ampia gamma di prodotti commerciali che non richiedono ricetta medica disponibili sul mercato.

Le abitudini alvine sono variabili da persona a persona e risentono dell’età, del tipo di dieta, di fattori fisiologici e sociali. Si stima che evacuare da una volta ogni tre giorni fino a due a tre volte al giorno possa essere considerato normale anche se molte persone si ritengono stitiche se non evacuano in maniera regolare tutti i giorni.  Oltre al numero delle evacuazioni la stipsi può essere riferita a evacuazione difficoltosa, feci di consistenza aumentata o caprina, modifiche della forma delle feci, sforzo alla defecazione, senso di defecazione incompleta, necessità di digitazione manuale.

Quali sono le possibili complicanze?

La presenza di comorbidità è molto comune, in particolare la dispepsia, il reflusso gastroesofageo e i disturbi di depressione, ansia o alterazioni del sonno. Molti pazienti lamentano inoltre disturbi urinari, vaginiti, dispareunia.

Le possibili terapie

È importante indagare in maniera appropriata per orientarsi prima di attuare delle misure terapeutiche. Serve quindi un’accurata anamnesi riguardante non solo le caratteristiche cliniche ma anche lo stile di vita, il tipo di dieta, la presenza di patologie concomitanti, l’uso di farmaci.

Se non sussistono segni di allarme si possono effettuare modifiche dietetiche dello stile di vita e il consiglio di dedicare il giusto tempo alle proprie funzioni fisiologiche.

Tuttavia ci sono casi nei quali risulta necessario stabilire quale sia la causa del problema con esami strumentali e individuare farmaci o norme comportamentali ritagliate su ogni singolo paziente. L’uso indiscriminato di prodotti da banco può rappresentare un rimedio fai da te che può risolvere il problema momentaneamente ma nel lungo termine può comportare la cronicizzazione dello stesso.

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