La tiroide e le sue patologie

Pubblicato il: 19/02/2024 Editato da: Laura Vitali il 19/02/2024

Quanto sei informato sulla tiroide e sulle patologie che la colpiscono? Per avere un’idea più chiara, ne abbiamo parlato con il Dott. Sabino Pesce, endocrinologo pediatrico

Sintomi diversi: ipotiroidismo o ipertiroidismo

La sintomatologia che si accompagna ad una affezione tiroidea è alquanto varia ed è in relazione alla durata della malattia.

L’ipotiroidismo, causato da una ridotta funzionalità tiroidea, può manifestarsi con:

  • aumento di volume della ghiandola tiroidea
  • stanchezza
  • cute secca
  • stipsi
  • edemi agli arti
  • sonnolenza
  • bradicardia
  • aumento di peso
  • Nel bambino determina anche una scarsa crescita staturale.

L’ipertiroidismo, determinato da una aumentata funzionalità tiroidea, si presenta con:

  • aumento di volume della ghiandola tiroidea cosiddetto “gozzo”
  • tachicardia
  • tremori
  • stato di agitazione motoria
  • insonnia
  • alvo diarroico
  • perdita di peso corporeo
  • prominenza del globo oculare cosiddetto “esoftalmo”
  • aumento dell’appetito
  • disturbo dell’attenzione.

I fattori di rischio: natura immunitaria e storia familiare

I fattori di rischio che influenzano la insorgenza della patologia tiroidea nel corso della vita sono di natura autoimmunitaria, nonché genetico-familiare. Infatti è frequente il riscontro di questa patologia in vari componenti della stessa famiglia. La insorgenza può riguardare qualunque età e attualmente la maggior frequenza la si riscontra nel sesso femminile.

Come arrivare alla diagnosi: prelievo ed ecografia

Le indagini basali necessarie alla diagnostica della patologia tiroidea sono rappresentate da un semplice prelievo di sangue per il dosaggio degli ormoni tiroidei FT3, FT4 e TSH ed una ecografia tiroidea.

La diagnostica può essere estesa con altre indagini in ragione del riscontro clinico e strumentale. Infatti in presenza di noduli che rivestono particolari caratteristiche si procede con l’agoaspirato ed esame citologico.

Possibili terapie: le opzioni disponibili

La terapia è differente per ciascuna alterazione. Nel caso di nodulo che presenta un certo grado di malignità si procede con la “tiroidectomia” cioè l’asportazione della ghiandola “tiroidea” a cui ovviamente farà seguito la terapia sostitutiva permanente con levotiroxina.

Nel caso di ipotiroidismo la terapia è rappresentata dalla levotiroxina, mentre nel caso di ipertiroidismo si utilizzano farmaci antitiroidei come il metimazolo o il propiltiouracile. La terapia con levotiroxina non crea alcun effetto collaterale o indesiderato in quanto trattasi di terapia sostitutiva.

Discorso a parte merita la terapia con metimazolo o propiltiouracile in quanto possono essere presenti effetti indesiderati: infatti in caso di mancata remissione, dopo circa due anni è preferibile effettuare una tiroidectomia o una terapia radiante tiroidea, e ovviamente a seguire terapia sostitutiva con levotiroxina.

Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Bari

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