Il Dott. Marco Brizzolari, esperto in Chirurgia Generale a Treviso, ci parla della laparoscopia, una moderna tecnica chirurgica che permette di eseguire operazioni all’addome in maniera mininvasiva con molti vantaggi per il paziente in termini estetici e di ripresa
Cosa si intende per laparoscopia?
La laparoscopia è una moderna tecnica chirurgica con la quale il chirurgo riesce ad eseguire operazioni all’addome senza eseguire i tradizionali grandi “tagli” addominali. Infatti, attraverso un numero limitato di piccoli fori (i cosiddetti “buchetti”), si introducono gli strumenti chirurgici e l’apposita telecamera che consente di riprodurre immagini in altissima qualità (3D o 4K) su un monitor. Il chirurgo, quindi, opera guardando il monitor sul quale viene riprodotto in diretta quanto ripreso dalla telecamera. Al termine dell’intervento le cicatrici risulteranno grandi mediamente un centimetro (salvo nei casi in cui l’asportazione di un organo o di un tumore richiedano un piccolo ampliamento per consentire l’estrazione del pezzo operatorio).
Quali sono i vantaggi della chirurgia laparoscopica?
Laparoscopia è sinonimo di mini-invasività. È facile intuire come un intervento mini-invasivo porti innumerevoli vantaggi al paziente. Tra questi occorre citare la riduzione del dolore post-operatorio (grazie all’assenza di grandi incisioni chirurgiche), la più rapida dimissione del paziente dall’ospedale e conseguente precoce ripresa delle attività quotidiane e, non da ultimo, un migliore risultato estetico.
L’intervento in laparoscopia è più o meno accurato rispetto ad uno eseguito con un “taglio” tradizionale?
La possibilità di riprodurre in diretta su monitor quello che la telecamera riprende all’interno dell’addome, consente di ottenere immagini ingrandite e magnificate, soprattutto da quando sono disponibili le tecnologie 3D e 4K. Ciò si traduce in un maggior dettaglio anatomico, grazie al quale il chirurgo riesce a compiere interventi massimamente accurati e precisi, riducendo di conseguenza anche il rischio di complicanze.
Quali differenze ci sono tra la chirurgia laparoscopica e la chirurgia robotica?
Complessivamente non ci sono sostanziali differenze nei risultati, essendo la la mini-invasività la filosofia guida di entrambe le tecniche.
Al giorno d’oggi la chirurgia robotica risulta spesso un concetto molto attraente e molto pubblicizzato ma, in termini pratici, un chirurgo laparoscopista esperto è in grado di ottenere risultati assolutamente comparabili rispetto a quelli ottenibili con la chirurgia robotica.
Quali patologie si possono trattare con la laparoscopia?
Quasi tutte le patologie addominali possono essere operate con approccio laparoscopico.
Dai calcoli alla colecisti alle patologie del colon-retto (tumori e diverticoli), passando per le patologie dello stomaco, per i tumori del pancreas e del fegato e per alcune patologie della milza, dei surreni e dei reni, oltre a specifici tipi di ernia. Senza dimenticare tutte quelle condizioni che richiedono un intervento chirurgico urgente, quali l’appendicite, l’occlusione intestinale e alcune forme di peritonite.
Quanto è importante l’esperienza del chirurgo nella laparoscopia?
Questo è forse l’aspetto più importante, dal momento che la chirurgia laparoscopica non ammette improvvisazione. È fondamentale che il chirurgo che opera in laparoscopia abbia grande padronanza di questa tecnica; ciò è possibile solo dopo un percorso di formazione che richiede molto tempo. Personalmente, ho iniziato la mia formazione di chirurgo laparoscopista fin dai primi anni della scuola di specializzazione in chirurgia; successivamente ho frequentato molteplici corsi di perfezionamento e un master in Germania. Ho eseguito nel corso degli anni moltissimi interventi in laparoscopia. Questo percorso è stato riconosciuto e premiato, tanto che mi è stato conferito il prestigioso incarico di “Altissima Professionalità in Chirurgia Laparoscopica, Mini-Invasiva e Tecnologie Innovative”.