Laser: l’evoluzione dell’Oftalmologia

Laser: l’evoluzione dell’Oftalmologia

Editato da: TOP DOCTORS® il 13/12/2023

Il Dott. Francesco Carones, esperto in Oftalmologia, ci parla dell’uso dei laser per il trattamento di diversi disturbi visivi, raccontandoci la sua personale esperienza da Chirurgo Oculista

Dott. Carones, quanto è importante l’utilizzo dei diversi laser in Oculistica?

Il laser è utilizzato in Oftalmologia da più di 50 anni: si può dire che la nostra specializzazione ha sempre avuto un ruolo pionieristico nell’uso delle tecniche laser.

Ogni tipo di laser utilizza una specifica lunghezza d'onda e specifici parametri, come il livello di energia, la durata dell'impulso, la frequenza di ripetizione e dimensione dello spot. Secondo questi parametri, il raggio laser viene assorbito da diversi tessuti e a diverse profondità, consentendoci di ottenere diversi risultati. L'interazione laser-tessuto può essere distinta in effetto termico (Laser ad Argon), effetto fotoablativo (Laser ad Eccimeri) o fotodistruttivo (Nd:YAG laser [Neodinium doped Yittrium Alluminium Garnet]). L’ultima novità nel campo dell’Oftalmologia è rappresentata dal laser a Femtosecondi.

Può descriverci il funzionamento del Laser a Femtosecondi?

Il laser a femtosecondi opera su lunghezze d'onda comprese nella gamma infrarossa dello spettro elettromagnetico e le sue durate d’impulso sono estremamente brevi. Un femtosecondo, infatti, è un quadrilione di secondo, ovvero 10-15 sec.

L'effetto fotodistruttivo del laser a femtosecondi si ottiene quando il fascio laser, estremamente focalizzato, colpisce il tessuto con una durata di impulso ultrabreve, generando plasma nel tessuto colpito. Il plasma si espande ad alta velocità in una forma d'onda d'urto e sposta i tessuti circostanti. Con il tempo, il plasma si raffredda e forma le cosiddette bolle di cavitazione. Per quanto riguarda i tessuti, la fotodistruzione avviene solo nella sede del punto focale del laser, con uno sviluppo di calore minimo e senza causare danni ai tessuti circostanti.

Il laser a femtosecondi trova impiego soprattutto nella Chirurgia Refrattiva, ma già da qualche anno è impiegato anche nella Chirurgia della Cataratta. Sempre sulla base del principio di fotodistruzione, infatti, i Femtolaser possono creare una precisa separazione del tessuto e tagli estremamente precisi non solo sulla cornea, ma anche sulla capsula e sul cristallino.

Può descriverci la sua esperienza nell’uso del Laser a Femtosecondi?

La nostra esperienza con il Laser a Femtosecondi comincia nel 2009, nel campo della Chirurgia Refrattiva Corneale. Dal 2013 abbiamo, invece, iniziato ad utilizzare questo tipo di laser anche nella Chirurgia della cataratta, per eseguire capsuloressi, frammentazioni del cristallino ed incisioni corneali.

Nel campo della Chirurgia Refrattiva e Corneale, il Laser a Femtosecondi ha scalzato i più datati “apparecchi” meccanici, quali il microcheratomo e i bisturi con la punta di diamante. Il grado di precisione, di ripetibilità, di sicurezza e di versatilità di questi laser sono ormai una costante e una realtà. Il Laser a Femtosecondi è diventato un must della Chirurgia Refrattiva Corneale, di cui il Chirurgo Oculista non può fare a meno.

L’evoluzione della tecnologia consentirà di dimenticare le vecchie procedure chirurgiche?

L’applicazione di questo laser ha cambiato in modo considerevole il modo di operare la cataratta. I grandi vantaggi nella precisione e nella ripetibilità d’esecuzione non devono, però, far dimenticare i potenziali rischi, le potenziali difficoltà e il modo di affrontarle. Imparare ad operare la cataratta utilizzando sin dall’inizio solo il Laser a Femtosecondi, senza una naturale evoluzione dopo un tradizionale approccio “manuale”, può diventare pericoloso, in quanto non si saprebbe come gestire le situazioni complicate.

L’evoluzione della tecnologia, d’altra parte, è indispensabile e, soprattutto nella Chirurgia Oculare, utilissima per migliorare la sicurezza e la precisione degli interventi per garantire risultati ottimali.

La Chirurgia della cataratta, che sta diventando sempre più paragonabile ad una Chirurgia Refrattiva grazie all’utilizzo di lenti toriche e multifocali, richiede il miglioramento della tecnica e l’utilizzo di strumenti sempre più sofisticati che possano “guidare” la mano del chirurgo.

Per il futuro, la speranza è quella di avere una tecnologia sempre più sicura e precisa, per raggiungere obiettivi una volta considerati impossibili. Il chirurgo di oggi, orientato al futuro, non deve però dimenticarsi del passato e del modo in cui si è arrivati a tale grado di tecnologia! Le più moderne e sofisticate macchine sono, comunque, guidate e programmate dal Chirurgo Oculista, che deve sapere gestire al meglio potenziali situazioni inaspettate.

Oculistica a Milano