Laser-terapia interstiziale: opzione di trattamento per i tumori cerebrali

Laser-terapia interstiziale: opzione di trattamento per i tumori cerebrali

Editato da: Veronica Renzi il 25/03/2024

La laser-terapia interstiziale, o LITT (Laser Interstitial Thermal Therapy), rappresenta una svolta nell'affrontare i tumori cerebrali, offrendo un approccio meno invasivo e altamente mirato. Ce ne parla il Prof. Luca Massimi, specialista in Neurochirurgia a Roma

Differenze rispetto alle opzioni tradizionali

La LITT si si differenzia dalle cure neurochirurgiche tradizionali per la modalità di rimozione del tumore e la mini-invasività. Infatti, essa consiste in una termoablazione (ossia resezione/riduzione del tumore mediante calore) ottenuta usando il laser come fonte di calore per danneggiare il tumore. Il trattamento consiste nell’inserire nel cranio del paziente una sonda contenente una fibra ottica che viene posizionata all’interno del tumore il quale viene progressivamente distrutto dal calore rilasciato dalla fibra stessa, senza danno per il cervello circostante. La sonda viene posizionata con notevole precisione utilizzando sistemi di navigazione robotica che, oltre alla accuratezza, garantiscono la possibilità di utilizzare solo una piccola incisione sul cuoio capelluto e un piccolo foro nel cranio per effettuare l’intera procedura. Quest’ultima viene eseguita con un monitoraggio continuo tramite risonanza magnetica.      

Tipologie di tumori cerebrali trattati

Nata per le cure dei tumori del fegato e della tiroide, la LITT è ora usata anche per altri tumori come quelli della prostata e del cervello. Le neoplasie cerebrali trattate con la LITT sono generalmente tumori localizzati in aree difficili da raggiungere chirurgicamente e/o di dimensioni non molto cospicue. Gliomi e metastasi cerebrali sono i tumori più frequentemente trattati negli adulti. Nei bambini, si tratta spesso di forme tumorali particolari, come l’amartoma dell’ipotalamo (spesso causa di epilessia), l’astrocitoma subependimale a cellule giganti (o SEGA, comune nella sclerosi tuberosa) o altri tipi di astrocitomi. Lo spettro di tumori trattati è in aumento.

Vantaggi e limitazioni della LITT

Il vantaggio principale della LITT consiste nell’eseguire una procedura poco invasiva per tumori altrimenti non raggiungibili o raggiungibili al prezzo di un intervento chirurgico più invasivo. Il “peso” dell’intervento per il paziente, quindi, è minore sia in termini di rischi chirurgici che di degenza in ospedale. I limiti della tecnica riguardano il calore che può disperdersi (a causa dello scorrimento del sangue e dell’assorbimento dei tessuti circostanti); inoltre, il calore, è più concentrato nella porzione centrale del tumore, potendo risultare meno efficace nella porzione periferica. I danni a carico dei tessuti circostanti legati ad un eccesso di dose di calore sono piuttosto rari.

Procedura e funzionamento della LITT

La LITT agisce necrotizzando il tumore cerebrale: il calore rilasciato nel tumore “uccide” progressivamente le sue cellule senza bisogno che il tessuto tumorale venga rimosso. Il danno alle cellule tumorali avviene distruggendo le membrane protettive e i piccoli organi in esse contenuti o alterandone il DNA (il che impedisce alla cellula di proliferare). 

Esiti clinici

Attualmente, le prospettive sono buone sia in termini di esiti (ridotte le complicanze rispetto alle cure tradizionali) che di sopravvivenza (sostanzialmente sovrapponibile a quella di altri trattamenti chirurgici). Tuttavia, è da considerare che la LITT non è applicabile a tutti i tumori cerebrali né a tutti i pazienti ma necessita di un’accurata selezione.  

Neurochirurgia a Roma