Lombalgia e lombosciatalgia in ernia discale possono essere condizioni debilitanti che richiedono un trattamento mirato e personalizzato. Tra le opzioni terapeutiche disponibili, l'uso di infiltrazioni con ozono ha suscitato interesse per i suoi potenziali benefici. La Dott.ssa Lisa Babbi, specialista in Ortopedia e Traumatologia, ci parla in questo articolo delle indicazioni terapeutiche e dei vantaggi dell’ossigeno-ozono terapia
Quando un paziente è candidato alla terapia conservativa infiltrativa con ozono o farmaci anziché alla terapia chirurgica?
La presenza di deficit di forza (“ipostenia”) di alcuni gruppi muscolari innervati dalla radice compressa a livello vertebrale dall’ernia, è indubbiamente un’indicazione all’intervento chirurgico. L’intervento diviene urgente in caso di sindrome della cauda equina che si caratterizza per alterazioni di alvo e minzione con impossibilità allo svuotamento della vescica e incontinenza fecale. La sindrome della cauda equina è una condizione rara e legata per lo più a ernie molto voluminose che obliterano il canale vertebrale in modo massivo.
Tutte le altre possibili presentazioni cliniche conseguenti alla presenza di ernia discale, quali dolore lungo il decorso della radice nervosa (sciatalgia o cruralgia), ridotta sensibilità cutanea o, viceversa, iperalgesia, ovvero eccesso di sensibilità, non sono indicazioni assolute ad intervento chirurgico di asportazione di ernia, o microdiscectomia. In tutti questi casi la Dott.ssa Babbi consiglia sempre un trattamento infiltrativo con ozono o farmaci.
Come funziona e quali sono i suoi benefici?
L’ozono, a diverse e specifiche concentrazioni, può essere iniettato in profondità nella compagine muscolare o, mediante l’ausilio di radiografia, vicino all’emergenza della radice nervosa dalla cauda equina, parte terminale del midollo lombare.
Il ruolo dell’ossigeno-ozono terapia è quello di ridurre il dolore locale e lungo la radice e, in misura minore, velocizzare il naturale processo litico, di distruzione, del materiale erniario. L’ozono infatti ha un’azione disidratante per il nucleo polposo discale intravertebrale.
Esso infatti è in grado di riequilibrare, se utilizzato a basse concentrazioni e in volumi corretti, il sistema antiossidante dell’organismo. L’ozono è un normalizzatore dello stress ossidativo, indice diretto di uno stato infiammatorio e proporzionale alla quantità di radicali liberi.
L’ossigeno-ozono terapia utilizzata a dosaggi controllati non è tossica.
Fattori prognostici
Il trattamento con ossigeno-ozono terapia dà spesso risultati soddisfacenti e riduce la necessità di intervento chirurgico. I casi resistenti al trattamento conservativo, in cui ad esempio la durata del benefico è limitato nel tempo, sono meritevoli di intervento chirurgico.
Il fattore prognostico principale è la selezione da parte dello specialista del paziente da sottoporre all’Ossigeno-ozono terapia; solo la valutazione di tutto il quadro clinico e radiologico da parte dello specialista può individuare pazienti candidati ad un trattamento rispetto ad un altro.
Possibili complicazioni
Oltre alla terapia infiltrativa con ossigeno-ozono terapia, esiste la possibilità di eseguire infiltrazioni foraminali o articolari di farmaci quali steroidi e anestetici per migliorare il sintomo dolore. La possibilità di una reazione allergica è da considerare quando si approccia questa soluzione: l’infiltrazione di farmaci può creare una involontaria anestesia temporanea della radice nervosa e quindi dei muscoli da essa innervata con l’impossibilità di compiere alcuni movimenti. Circa l’ossigeno-ozono terapia non sono descritti particolari eventi avversi: se ne sconsiglia l’utilizzo in gravidanza e in chi soffre di favismo.
Per entrambe le tecniche, seppur sia un rischio minimo a seguito di una buona asepsi cutanea, una potenziale infezione alla sede di iniezione resta una possibilità.