Microkinesiterapia: il metodo terapeutico manuale

Autore: Dott. Giovanni Di Paolo
Pubblicato: | Aggiornato: 17/11/2020
Editor: Antonietta Rizzotti

La Microkinesiterapia è una procedura fisioterapeutica-medica utilizzata ai fini diagnostici e terapeutici. La tecnica nasce in Francia negli anni ’80 ed ideata da due specialisti in Rieducazione Funzionale, Patrice Benini e Daniel Grosjean. Il Dott. Giovanni Di Paolo, esperto in Terapia del dolore a Roma, spiega il suo funzionamento

Come funziona la microkinesiterapia?

La Microkinesiterapia agisce utilizzando una particolarità dei tessuti viventi, cioè l'esistenza di un micromovimento.Schiena nuda uomo

Questo è un movimento ritmico di va e vieni che si può percepire tra due mani poste su una struttura vivente, come due estremità di un muscolo. Quando infatti si pongono le mani sulle sue due estremità ci accorgiamo che si muovono molto dolcemente nel ritmo di questo micromovimento.

Prendiamo, ad esempio, l'immagine di una distesa d’acqua: da lontano essa sembra immobile, avvicinandoci possiamo vedere, invece, sulla superficie dell'acqua, numerose, piccole onde.

Il micromovimento rappresenterebbe queste piccole onde: la sola differenza è che il micromovimento può essere percepito con la mediazione di una palpazione. Ci si è accorti che si poteva percepire sempre un micromovimento su di un tessuto in buone condizioni fisiologiche, talvolta però questo micromovimento non esisteva; in questi casi il tessuto è in disfunzione. Si può eseguire un movimento normale molto bene con un muscolo che sembra ben funzionare meccanicamente, invece questo stesso muscolo può benissimo essere in uno stato di disfunzione e non reagire al micromovimento.

La palpazione e la ricerca sistematica del micromovimento su di un paziente permettono, dunque, di stabilire una diagnosi di disfunzione dei differenti tessuti.

 

Tutti i muscoli di un individuo sono della stessa struttura embriologica; la conoscenza dell'embriologia permette di comprendere come questi muscoli e gli organi si sono suddivisi nell'organismo e la loro corrispondenza con la cute. Ciò si spiega dal fatto che il derma proviene dal mesoderma parassiale situato lungo l’asse rachideo dell'embrione; questo mesoderma parassiale è diviso in metameri secondo il numero dei piani vertebrali necessari. Ogni metamero comporta una parte mesodermica mesenchimatosa chiamata sclero-mio-dermatomo che provvederà alla costituzione dell'osso, del muscolo e del derma; tutto il derma proviene dal mesoderma parassiale e conserva una relazione parziale con i muscoli del piano d'origine come si dimostra anche sperimentalmente.

Si è potuto determinare una cartografia completa dei muscoli e degli organi: ad esempio, per conoscere le condizioni del m. sterno-cleido-mastoideo bisogna palpare la faccia posteriore della coscia nella sua metà inferiore; questa correzione a distanza permetterà sia un ricupero funzionale del muscolo interessato che della patologia associata, in questo caso torcicollo e disturbi del sonno.

Ci si è accorti che si poteva ristabilire il micromovimento su di un tessuto in disfunzione dapprima empiricamente, poi sperimentalmente. È sufficiente lasciare le mani sul tessuto e attendere molto semplicemente che il micro-movimento riappaia: il numero di secondi necessario al ripristino è in rapporto al numero di anni di lesione, tale da definire l'origine di un dolore, di un traumatismo. Talvolta sono necessarie poche manovre per ripristinare una disfunzione, come nei casi di distorsione della caviglia.

Dott. Giovanni Di Paolo
Terapia del dolore

Vedi il profilo

Valutazione generale del paziente


Ozonoterapia
Sedazione e anestesia generale
Chirurgia endoscopica
Dolore neuropatico
Alterazioni della coscienza
Gomito del tennista
Gonartrosi del ginocchio
Scoliosi
Frattura della colonna
Lombalgia