Patologia carotidea, cosa c’è da sapere?

Patologia carotidea, cosa c’è da sapere?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 31/08/2023

La manifestazione clinica di una stenosi carotidea è un attacco ischemico cerebrale dovuto ad un embolo che dalla biforcazione carotidea raggiunge il cervello. Ne parla il Dott. Rosario Tringale, esperto in Chirurgia Vascolare a Catania

Che cos’è un ictus ischemico?

Per ictus si intende la rapida perdita della funzione cerebrale dovuta al diminuito apporto di sangue al cervello. Si tratta di una delle principali cause di morte nel mondo e la prima causa di disabilità nel mondo occidentale. L’ictus ischemico è responsabile di circa l’80% dei casi totali di ictus, e può portare alla morte il 10-30% dei pazienti.

Modello cervello

L’attacco ischemico transitorio (TIA) è un episodio momentaneo di insufficienza neurologica reversibile. Dopo un TIA il paziente è ad alto rischio di recidiva di evento ischemico; dal 10 al 20% dei pazienti ha un ictus nei successivi 90 giorni, e nel 50% di questi pazienti un ictus maggiore si verifica nelle prime 24-48 ore.

L’aterosclerosi delle grandi arterie è la causa del 20% di tutti gli ictus ischemici con meccanismo in genere embolico. Si definisce sintomatica una stenosi carotidea associata a TIA o minor stroke nel territorio corrispondente vericatosi nei 6 mesi precedenti.

Cosa fare per prevenire un evento che, se non è fatale, determina spesso una grave disabilità con severe conseguenze per la qualità di vita?

Chiunque abbia superato i 55/60 anni, che sia diabetico, iperteso, dislipidemico, fumatore e con familiarità positiva per malattie cardiovascolari dovrebbe iniziare un percorso di screening.

La prima valutazione per valutare la gravità della stenosi carotidea extracranica viene effettuata mediante eco-color-doppler, che consente di dare informazioni sul grado di stenosi e sulla qualità della placca che può avere diverse caratteristiche (più o meno calcifica, ecc.).

A seguito della diagnosi con ecografia è possibile decidere il successivo iter diagnostico-terapeutico. In alcuni casi è necessaria un'integrazione diagnostica con esame radiologico (esame tac) per confermare la diagnosi ecografica e valutare il circolo arterioso cerebrale con l’obiettivo di definire quale strategia chirurgica sia da scegliere per il trattamento della stenosi carotidea per abbattere il rischio di futuri eventi ischemici cerebrali.

Due sono le tecniche di trattamento: endovascolare con impianto di stent in carotide o chirurgica tradizionale con escissione della placca, pulizia accurata e chiusura in genere con patch che può essere biologico (un breve tratto di vena grande safena) o eterologo (ptfe -dacron).

Ovviamente la scelta della tecnica di trattamento deve rispettare le linee guida internazionali.

 

Per sapere di più sull'ictus ischemico, consulta il nostro Dizionario Medico.

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