Stenosi carotidea

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è la stenosi carotidea?

Le carotidi sono i vasi arteriosi del collo che svolgono una funzione fondamentale, ossia portano il sangue al cervello. Tra le patologie che colpiscono il sistema arterioso carotideo si trova la stenosi carotidea.

Si tratta di un restringimento delle carotidi causato dalle placche di aterosclerosi.

Tale patologia si manifesta prevalentemente nel sesso maschile in età superiore ai 60 anni.

La stenosi carotidea può essere asintomatica ma può anche causare sintomi di tipo cerebrale, che rientrano nella cosiddetta “sindrome cerebrovascolare acuta” per riduzione del flusso sanguigno al cervello. Questi sintomi possono essere transitori, nel caso dell’attacco ischemico transitorio (anche detto TIA) o permanenti, nel caso dell’ictus (o stroke). L’ictus in particolare rappresenta una delle principali cause di morte nel mondo e la principale di disabilità.

Quali sono le cause della stenosi carotidea?

Come già detto la principale causa della stenosi carotidea è l’aterosclerosi, una patologia caratterizzata da depositi di placche formate da grasso nei vasi sanguigni.

L’aterosclerosi è sostanzialmente un segno di invecchiamento ed è presente in forma variabile in tutti gli individui che abbiano superato i 50 anni, ma in alcuni casi ha una progressione più veloce ed aggressiva per la concomitanza di alcuni fattori di rischio. Tra questi i più rilevanti sono il diabete, il fumo e l’ipercolesterolemia ma anche il sesso maschile e l’ipertensione oltre, ovviamente, all’età avanzata.

Altre cause di stenosi carotidea includono:

  • Displasie fibromuscolari
  • Kinking
  • Coiling
  • Arteriti
  • Aneurismi

Prognosi della malattia

La prognosi della stenosi carotidea varia a seconda del grado del restringimento e delle caratteristiche della placca aterosclerotica:

  • Grado di stenosi: molti studi hanno dimostrato che restringimenti inferiori al 60% comportano un rischio di TIA ed ictus molto basso. Questi dati consentono di indirizzare il trattamento nel modo più corretto, riservando gli interventi disostruzione nei casi asintomatici solo ai pazienti con stenosi pari o superiore al 70%. 
  • Caratteristiche della placca: la presenza di una placca carotidea “friabile” comporta un aumento del rischio di TIA o ictus, indipendentemente dal grado di restringimento, a causa della possibilità di frammentazione della placca ed embolia cerebrale con danni spesso devastanti dipendenti dal settore cerebrale coinvolto.

Cellule del sangue

Sintomi della stenosi carotidea

Come già detto la stenosi carotidea è il più delle volte asintomatica. Tuttavia, quando risulta essere sintomatica, i segni sono quelli relativi all'ischemia cerebrale transitoria (TIA o attacco ischemico transitorio della durata massima di 24 ore) o permanente (ictus):

  • Il TIA (o attacco ischemico transitorio) è una sofferenza ischemica del cervello di breve durata e può manifestarsi con difficoltà nei movimenti o nella capacità di parlare e/o a comprendere il linguaggio o disturbi visivi o della sensibilità, che regrediscono in breve tempo: bisogna comunque considerare che il TIA rappresenta una sorta di “avvertimento” con un'incidenza attorno al 30% di ictus nel corso dell’anno successivo;
  • L’ictus comporta una lesione cerebrale permanente che si manifesta solitamente in modo improvviso (se non “anticipata” da un TIA) e che comporta mancanza di forza e/o di sensibilità ad un braccio e ad una gamba, ma anche difficoltà nel parlare o nella visione analogamente a quanto avviene nelle forme transitorie con la differenza che tali sintomi nell’ictus non tendono a regredire. Inoltre, in casi particolarmente gravi, l’ictus può portare alla morte.

Diagnosi per la stenosi carotidea

L’esame principale è rappresentato dall’Ecocolordoppler con o senza mezzo di contrasto che, in mani esperte, consente di definire con accuratezza il grado di stenosi ed anche le caratteristiche della placca (se friabile cioè a maggior rischio di ictus).

Altro esame che può essere eseguito è l’AngioTAC che consente di valutare i vasi cerebrali all’interno del cranio e l’arco aortico dal quale nascono le carotidi.

Invece, l’AngioRMN rappresenta un'alternativa all'AngioTAC solo se questa non può essere eseguita.

L'Angiografia, che prevede l’accesso diretto ad una arteria periferica e l’immissione del mezzo di contrasto direttamente nella carotide, è riservata esclusivamente ai casi che vengono avviati al trattamento di rivascolarizzazione (disotruzione) per via endovascolare.

Trattamenti per la stenosi carotidea

Ci sono due tipi di trattamento per la stenosi carotidea, ossia la terapia farmacologia e l’intervento chirurgico.

La terapia farmacologica può migliorare la sintomatologia del paziente oppure può prevenirne il peggioramento. Si possono somministrare:

  • Farmaci che fluidificano il sangue per evitare la formazione, o il peggioramento, dei trombi. Tra questi si trovano gli antiaggreganti piastrinici, gli anticoagulanti;
  • Farmaci che limitano l'evoluzione della placca ateromasica come gli ipolipemizzanti, gli antidiabetici, gli antiipertensivi.

Invece, l'intervento chirurgico risulta essere l’unico modo per ristabilire il normale flusso sanguigno all'interno della carotide occlusa. I possibili interventi che si possono eseguire sono:

  • L’Endoarteriectomia: attraverso cui vengono eliminati la placca ateromasica e gli eventuali grumi e residui di trombi ed emboli;
  • L’Angioplastica e stenting carotideo: con cui si respinge la placca ateromasica per ristabilire la normale grandezza del lume vasale della carotide.

A quale specialista rivolgersi?

In caso di stenosi carotidea è necessario consultare uno Specialista in Chirurgia Vascolare. Infatti, la Chirurgia Vascolare è la branca responsabile della stesura delle Linee Guida in questo campo e, a differenza di altre Specialità, l’unica a poter fornire una visione a 360 gradi della patologia dal suo inquadramento sino al ventaglio completo delle possibilità terapeutiche.

Ovviamente resta possibile la collaborazione costruttiva con altre branche della Medicina come la Neurologia, la Cardiologia, la Radiologia Interventistica e l'Angiologia Medica per le fasi diagnostiche e di controllo postoperatorio.