Preoccupante aumento delle infezioni da Streptococco nei bambini: che cosa fare?

Preoccupante aumento delle infezioni da Streptococco nei bambini: che cosa fare?

Editato da: Sharon Campolongo il 02/05/2023

Il 21 marzo in una diretta Facebook dall’Ospedale Bambino Gesù il Prof. Guido Castelli Gattinara, specialista in Pediatria e Malattie Infettive, insieme al Dott. Antonino Reali, ha risposto alle numerose domande dei genitori in cerca di notizie sul notevole aumento negli ultimi mesi di casi di bambini con infezione da Streptococco

Che cosa provocano le infezioni da Streptococco nei bambini?

Le infezioni da Streptococco più diffuse sono quelle di gruppo A, che in genere provocano:

Tuttavia, i genitori sono in realtà preoccupati per la cosiddetta “forma invasiva” dell'infezione, che può comportare complicanze anche gravi quali:

Cosa dicono gli esperti?

Il Prof. Castelli Gattinara ha ricordato che fortunatamente le complicanze della “forma invasiva” dell’infezione sono molto rare, spiegando che questo batterio si trova comunemente sulla nostra pelle e sulle nostre mucose interne, senza necessariamente causare un’infezione.

Lo strumento diagnostico fondamentale risulta essere il tampone, dato che i sintomi sono molto simili a quelli causati da altri agenti patogeni come i virus. Il tampone però va fatto bene: in laboratorio, non in modalità fai-da-te! 

Inoltre, è inutile somministrare antibiotici a bambini con tampone positivo ma che non presentano i sintomi della malattia. Non è utile nemmeno fare un secondo tampone al termine della terapia antibiotica. Bisogna invece tenere sotto osservazione i sintomi, che sono:

  • febbre alta (fino a 39-40°C)
  • brividi
  • alito cattivo
  • gonfiore delle tonsille
  • difficoltà a deglutire
  • placche biancastre in gola
  • gonfiore dei linfonodi del collo
  • rush cutaneo (bollicine sulla cute che iniziano al centro del corpo)
  • lingua biancastra con bordi arrossati (la cosiddetta lingua a lampone)

Solo in presenza di questi sintomi e di tampone positivo, ha precisato il Prof. Castelli Gattinara, è necessario iniziare una terapia antibiotica specifica solo con amoxicillina. 

La terapia antibiotica ha soprattutto la funzione di prevenire le possibili complicanze gravi dell’infezione da Streptococco A. Ritardare di qualche giorno l’inizio della terapia per attendere l'esito del tampone (fino a un massimo di nove giorni dall’insorgenza dei sintomi) non causa l’aumento del rischio di incorrere in complicanze.

Si spera comunque in un vaccino che possa contrastare anche questa infezione e che sia molto presto, per la tranquillità dei genitori e per il bene dei nostri bambini. 

 

Se sei interessato all’argomento puoi anche approfondirlo guardando il video, disponibile al seguente link: https://fb.watch/jpJZ0muwsp/

Pediatria a Roma