Transessualismo e cambio di sesso: la vaginoplastica

Autore: Prof.ssa Adriana Cordova
Pubblicato:
Editor: Alice Cattelan

Il transessualismo, conosciuto anche con il nome di Disordine di identità di genere, è un processo delicato e complesso delle persone che non si riconoscono nel loro sesso biologico. La Prof.ssa Adriana Cordova, esperta in Chirurgia Plastica ed Estetica a Palermo, ci parla della vaginoplastica nei pazienti transessuali

Che cos’è la vaginoplastica nei soggetti transessuali?

La vaginoplastica è l’intervento chirurgico per la costruzione di una vagina in pazienti con apparato genitale maschile. Si tratta di una riconversione andro-ginoide e si basa sul totale disassemblamento penieno, quindi dell’eliminazione dei caratteri sessuali maschili: testicoli e pene.

Come accedere al cambio di identità?

Normalmente, la persona con disforia di genere, prima di accedere al cambio di identità per poi sottoporsi ad una vaginoplastica deve intraprendere un percorso di assistenza psicologica obbligatoria di almeno due anni.
Dopo aver ricevuto l’autorizzazione da parte del tribunale, la persona con disforia di genere può comunque accedere al cambio di identità anche se non desidera sottoporsi ad operazione chirurgica.

Come avviene l’intervento di vaginoplastica?

L’intervento prevede, l’asportazione dei testicoli, l’allestimento di una cavità tra vagina e retto che viene quindi rivestita con la cute del pene invertita. Il neoclitoride viene ricostruito con un lembo di glande che mantiene la sensibilità erogena.

In genere l’intervento ha una durata di 4-6 ore circa. Durante la fase postoperatoria sarà necessario utilizzare un tutore per almeno 5 giorni, successivamente (dopo circa una settimana dall’intervento) il paziente utilizzerà  altri tutori (dilatatori) al fine di mantenere pervia la nuova cavità, che tenderebbe a chiudersi naturalmente. Inoltre, è necessario sottoporsi a frequenti controlli soprattutto nel corso del primo anno.

Quali sono i requisiti per sottoporsi alla vaginoplastica?

Possono sottoporsi a vaginoplastica i soggetti transessuali che abbiano seguito un percorso psicologico  adeguato e terapia ormonale per almeno sei mesi. Attraverso il trattamento  ormonale  è possibile, inoltre, cambiare i caratteri sessuali secondari (modica del tessuto adiposo e caduta dei peli)  il processo di transizione prevde anche una serie di interventi di conferma di genere mirati alla femminilizzazione del volto come ad esempio la rinoplastica, o l’intervento di riduzione della mandibola o di modifica delle bozze frontali o della linea d'inserzione dei capelli, e gli interventi di “top surgery” per la femminilizzazione del torace (mastoplastica additiva)

La vaginoplastica è un intervento di “chirurgia maggiore” che deve essere eseguito in centri specializzati accertando l’idoneità fisica e psicologica della persona.

Prof.ssa Adriana Cordova
Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva

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