Trattamento chirurgico dell'insufficienza mitralica: una panoramica completa

Editato da: Veronica Renzi il 03/06/2024

Esaminiamo il ruolo della chirurgia nel trattamento dell’insufficienza mitralica e le sue implicazioni per i pazienti


Le cause più comuni dell'insufficienza mitralica

Le cause dell'insufficienza mitralica possono essere congenite o acquisite. Tra le cause congenite vi sono anomalie della valvola mitrale che compromettono la sua struttura e funzione fin dalla nascita. Le cause acquisite includono malattie reumatiche, cardiopatia ischemica, endocardite, traumi e altre condizioni che danneggiano direttamente la valvola mitrale o alterano il tessuto circostante. L'insufficienza mitralica compromette la funzione della valvola, consentendo al sangue di fluire all'indietro verso l'atrio sinistro durante la contrazione ventricolare, riducendo così l'efficienza del pompare del cuore e aumentando il rischio di insufficienza cardiaca e altre complicanze.


Sintomi e diagnosi

I sintomi e i segni clinici dell'insufficienza mitralica possono includere affaticamento, dispnea, ortopnea, edema periferico, sforzo eccessivo per respirare durante l'attività fisica, tosse cronica, palpitazioni e altri segni di insufficienza cardiaca congestizia. La diagnosi di insufficienza mitralica si basa su una combinazione di anamnesi, esame obiettivo, e test diagnostici come l'ecocardiogramma transtoracico e transesofageo, la risonanza magnetica cardiaca e altre indagini cardiologiche.


Opzioni di trattamento disponibili per l'insufficienza mitralica

Le opzioni di trattamento per l'insufficienza mitralica dipendono dalla gravità della malattia, dalla presenza di sintomi, dalle condizioni del paziente e da altri fattori. Le terapie possono includere farmaci per gestire i sintomi e prevenire le complicanze, interventi chirurgici per riparare o sostituire la valvola mitrale, e procedure percutanee come il MitraClip. La scelta del trattamento ottimale dipende da una valutazione completa del paziente da parte di un team multidisciplinare di specialisti, che tiene conto delle sue condizioni cliniche, della gravità dell'insufficienza mitralica e delle sue preferenze individuali.


Il ruolo della chirurgia nel trattamento dell'insufficienza mitralica e le prospettive di successo a lungo termine

La chirurgia rappresenta una delle opzioni di trattamento più efficaci per l'insufficienza mitralica grave, soprattutto quando la valvola mitrale è gravemente danneggiata o la malattia ha provocato complicanze cardiache significative. Le procedure chirurgiche possono includere la riparazione della valvola mitrale mediante tecniche di plastica valvolare o la sostituzione della valvola con una valvola artificiale o biologica. I pazienti sottoposti a intervento chirurgico per l'insufficienza mitralica possono beneficiare di miglioramenti significativi dei sintomi, della funzione cardiaca e della qualità di vita a lungo termine, sebbene siano necessari follow-up regolari per monitorare la funzione della valvola e prevenire eventuali complicanze.


Numerosi dati di letteratura confermano i benefici di un intervento riparativo sulla valvola mitrale rispetto alla sua sostituzione. La probabilità di riparazione della valvola mitrale, in caso di malattia degenerativa da prolasso, raggiunge percentuali anche superiori al 90% in Centri altamente specializzati. Inoltre, oggigiorno, il trattamento chirurgico della valvulopatia mitralica, si avvale di numerose tecniche mini-invasive (minitoracotomia con o senza utilizzo di sistema robotico) volte a ridurre il trauma chirurgico e le complicanze postoperatorie associate ai tradizionali interventi in sternotomia mediana.


Complicanze a lungo termine associate all'insufficienza mitralica non trattata

L'insufficienza mitralica non trattata può portare a gravi complicanze cardiache, compresa l'insufficienza cardiaca congestizia, l'endocardite, l'aritmia cardiaca e l'ictus. La gestione delle complicanze a lungo termine dell'insufficienza mitralica richiede un'attenta valutazione e monitoraggio del paziente da parte di un team medico specializzato, che può consigliare terapie farmacologiche, interventi chirurgici e altre misure terapeutiche volte a prevenire o gestire le complicanze e migliorare la qualità di vita del paziente.

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