Cardiopatia ischemica: quando il problema è femminile

Cardiopatia ischemica: quando il problema è femminile

Editato da: Marta Buonomano il 06/11/2023

Fino a qualche tempo fa, nell’immaginario comune la donna veniva considerata immune dalle malattie cardiovascolari. Oggi, invece, si sa che questo tipo di patologie sono tra le prime cause di morte per entrambi i sessi. Il nostro esperto di Cardiologia ci parla della cardiopatia ischemica nella donna

Cos’è la cardiopatia ischemica?  

La cardiopatia ischemica è causata da un’ostruzione delle arterie coronarie: a causa dell’ostacolo, le arterie non riescono a far affluire un adeguato apporto di sangue al cuore.

L’ischemia può essere transitoria, quando il problema è di breve durata e i danni al cuore sono reversibili. I sintomi durano circa 10-15 minuti e consistono soprattutto in angina pectoris (dolore al torace).

Si parla di infarto, invece, quando l’ischemia è prolungata e può causare danni irreversibili al cuore (necrosi) se non si interviene. I sintomi, ovviamente, sono più intensi e hanno una durata maggiore.

ragazza seduta su un sofà vicino alla finestra

Che differenza c’è tra la cardiopatia ischemica nell’uomo e nella donna?

Nell’ambito della cardiopatia ischemica, è ancora necessario studiare quali sono le differenze tra uomo e donna. Infatti, è vero che negli ultimi anni ci sono stati degli enormi passi avanti per quanto riguarda il trattamento delle malattie cardiovascolari, ma i miglioramenti si sono visti prevalentemente nei pazienti di sesso maschile.

Nei due sessi, infatti, infarto e angina si manifestano in modi e con sintomi diversi, così come è diversa la reazione ai farmaci e l’efficacia dei test diagnostici. Gli studi su queste malattie sono stati effettuati, nel corso degli anni, analizzando la situazione di soggetti che nella maggioranza dei casi erano di sesso maschile. Dopodiché le informazioni sono state semplicemente adattate anche ai soggetti femminili.

I sintomi d’esordio vengono spesso sottovalutati nelle donne, o comunque non riconosciuti come campanelli d’allarme di una patologia cardiovascolare. L’elettrocardiogramma, poi, necessario per la diagnosi di certe malattie, può dare risultati non attendibili se effettuato su donne in età fertile, in quanto possono essere influenzati dal ciclo ormonale.

Perché è importante differenziare?

Gli uomini e le donne non sono uguali: i due sessi si differenziano per corredo cromosomico, ormoni, fattori sociologici, culturali ed ambientali.

Le donne, è vero, sono più protette dal rischio di sviluppare malattie cardiovascolari in età fertile, in quanto gli estrogeni (ormoni femminili) svolgono un’azione vasodilatatrice e proteggono le pareti dei vasi arteriosi. Inoltre, gli estrogeni servono anche a mantenere i livelli del colesterolo nel sangue normali. Durante la menopausa, però, quando la produzione di ormoni diminuisce, le donne sono più esposte al rischio di una malattia cardiovascolare.

Anche i fattori di rischio sono diversi per uomini e donne. Le donne devono prestare più attenzione a diabete e ipertensione, oltre che al fumo, poiché sembrano avere effetti più gravi sui soggetti femminili.

Inoltre, le donne in sovrappeso o obese rischiano di sviluppare patologie cardiovascolari 4 volte di più rispetto alle donne normopeso.  Da non sottovalutare, poi, le conseguenze dello stress psicologico e lavorativo sul cuore femminile.

ragazza che sostiene un fiore

Come si può prevenire la cardiopatia ischemica?

Come sempre, migliorare il proprio stile di vita è necessario per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari:

  • Seguire una dieta più sana, ricca in frutta e verdura e povera di grassi;
  • Smettere di fumare;
  • Praticare attività fisica regolarmente: basta camminare 30-40 minuti al giorno e non usare l’ascensore quando possibile;
  • Controllare il peso.

La dieta e lo sport aiutano a controllare i livelli di colesterolo e la glicemia nel sangue, in modo da prevenire la cardiopatia ischemica.

È importante che le donne siano coscienti di correre gli stessi rischi di sviluppare una cardiopatia di un uomo. Quando si presentano i primi segnali, è giusto non sottovalutare il problema e chiedere consiglio al cardiologo.

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