Aneurisma dell’aorta addominale: quando intervenire chirugicamente?

Aneurisma dell’aorta addominale: quando intervenire chirugicamente?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 28/11/2023

L’aneurisma dell’aorta addominale si presenta quando vi è una dilatazione anomala della stessa. Il Dott. Salvatore De Vivo, Specialista in Chirurgia Vascolare, ci spiega meglio di cosa si tratta e quali sono le possibili tecniche chirurgiche

Che cos’è l’aneurisma dell’aorta?

Il calibro normale dell’aorta addominale si aggira tra 1,5 e 2 cm e dipende in parte da statura e sesso del paziente; si parla di aneurisma dell’aorta quando vi è una dilatazione anomala di questo segmento che abbia un diametro superiore di 3 cm.

Quali sono le cause?

La causa più comune è l’aterosclerosi e perciò questa è una patologia che interessa prevalentemente la popolazione oltre i 60 anni; esiste un certo grado di familiarità per cui è opportuno che congiunti diretti (genitore/figlio o fratello/sorella) facciano un controllo ecografico, soprattutto se abbiano superato i 50 anni.

Il rischio principale di tale situazione è che l’aorta si dilati a tal punto da rompersi, determinando in gran parte dei casi una emorragia fatale.

medico di famiglia che controlla la diagnosi di un paziente

Come avviene la diagnosi?

Una prima diagnosi viene fatta con una semplice ecografia addominale; se tale esame mostra la presenza di un aneurisma aortico bisogna rivolgersi al proprio medico di famiglia o allo specialista, che prescriverà, quando le dimensioni dell’aneurisma siano tali da richiedere un approfondimento, una Angio TAC o una Angio RMN.

Quando è necessario intervenire chirurgicamente?

Se l’aneurisma raggiunge dimensioni ragguardevoli o se presenta caratteristiche anatomiche che lo rendono ad elevato rischio di rottura è consigliabile l’intervento chirurgico.

L’intervento può essere eseguito principalmente in due modi:

  1. Intervento tradizionale, che richiede l’apertura dell’addome e la sostituzione del tratto di aorta dilatatata con un segmento di protesi in tessuto (generalmente Poliestere). Tale intervento richiede una anestesia generale ed è maggiormente impegnativo per il paziente, ma rappresenta una soluzione quasi sempre definitiva;
  2. Intervento endovascolare che consiste nel posizionare attraverso gli inguini una protesi all’interno dell’aneurisma; tale procedura viene effettuata in anestesia locale o locoregionale (spinale) e molto spesso per via “percutanea”, senza cioè tagli chirurgici.
Chirurgia vascolare a Napoli