Esofagectomia mini-invasiva: tecnica chirurgica con rapida ripresa post-operatoria
Il tumore all’esofago può essere diagnosticato endoscopicamente. Il Dott. Stefano Margaritora, specialista in Chirurgia Toracica a Roma, ci spiega quali sono i sintomi e come intervenire
Cos’è il cancro all’esofago?
Il tumore dell’esofago è una neoplasia maligna che si sviluppa a partire dalla mucosa esofagea e
può insorgere in qualsiasi tratto dell’esofago. In Italia, non è un cancro molto frequente.
Quali sono i sintomi?
Il sintomo principale in genere è la disfagia, cioè la sensazione che il cibo “non riesca a scendere”. Diretta conseguenza è il dimagrimento. Solo più tardivamente può causare dolore al torace.
Come avviene la diagnosi?
La prima diagnosi solitamente è endoscopica. La persona che ha difficoltà a mangiare si rivolge al medico che gli consiglia una esofago-gastroscopia.
Quali sono le cause?
Non vi sono correlazioni certe per stabilire una causa precisa per il suo inizio
Possibili trattamenti
I possibili trattamenti sono due e dipendono dal grado di avanzamento della neoplasia:
- Nelle forme iniziali il trattamento più efficace è l’intervento chirurgico di esofagectomia, cioè l’asportazione dell’esofago;
- Nelle forme più avanzate si esegue un iniziale trattamento di chemioterapia o radio-chemioterapia e, quando possibile, l’intervento chirurgico come secondo tempo di cura.
Cos’è l’esofagectomia mini-invasiva?
Oggi, si può eseguire l’intervento con tecniche mini-invasive, cioè utilizzando le tecniche di toracoscopia e laparoscopia al posto dei classici accessi “aperti” cioè con grandi tagli e sezione dei muscoli. Tali interventi devono essere eseguiti in centri specializzati, in grado di asportare in maniera oncologicamente corretta l’esofago, anche con la tecnica mini-invasiva. Tale tecnica permette una ripresa post-operatoria molto più rapida e con minor dolore, senza bisogno di fisioterapia, al di là del risultato estetico ovviamente migliore.