Il Long-COVID: di che cosa si tratta?
Con il termine Long-Covid s’intende un insieme di disturbi e manifestazioni cliniche che permangono dopo aver contratto l’infezione acuta da SARS-CoV-2. Tuttavia, le cause per cui i pazienti sviluppano il Long-Covid sono ancora sconosciute, sebbene ci sono alcuni fattori che favoriscono la comparsa di questa patologia come il sesso femminile, l’età avanzata e l’ospedalizzazione. Grazie all’intervento del Dott. Salvatore Leonardi, specialista in Pediatria, approfondiamo che cos’è il Long-Covid e come si manifesta
Sindrome post-Covid-19 o Malattia Covid-19 sintomatica persistente?
Bisogna tener presente che il Long-Covid comprende due fasi che includono la Malattia Covide-19 sintomatica persistente e la Sindrome post-Covid-19. Ma qual è la differenza tra queste due fasi?
La Malattia Covid-19 sintomatica persistente è quando i sintomi del Covid-19 persistono tra 4 e 12 settimane; mentre la Sindrome post-Covid-19 riguarda i sintomi dovuti al Covid-19 che si manifestano per più di 12 settimane e non possono essere spiegati con diagnosi alternative.
Quali sono le manifestazioni cliniche del Long-Covid?
Le manifestazioni cliniche del Long-Covid possono variare molto e non vi è una decisione unanime riguardo alle loro caratteristiche. Inoltre, questa variabilità dei sintomi si possono manifestare sia singolarmente sia in diverse combinazioni. Possono essere transitori oppure costanti e possono anche cambiare la loro natura nel tempo.
Generalmente si pensa che più grave è stata la malattia acuta, maggiore rischia di essere l’entità dei sintomi nel tempo.
Dato che vi è una grande varietà dei sintomi, si sono stabilite due categorie che raggruppano tali manifestazioni cliniche: manifestazioni generali e quelle organo-specifiche.
Tra le manifestazioni generali le più comuni nei pazienti affetti da Long-Covid sono:
- Astenia persistente
- Debolezza muscolare
- Febbre recidiva
- Dolori diffusi
- Stanchezza eccessiva
- Anoressia
- Mialgie
- Atralgie
- Peggioramento della qualità della vita
Invece, tra le manifestazioni organo-specifiche troviamo:
- Dispnea
- Tosse persistente
- Diminuzione della capacità di espansione della gabbia toracica
- Dolore al petto
- Tachicardia
- Palpitazioni
- Aritmie
- Variazione della pressione arteriosa
- Cefalea
- Difficoltà di concentrazione ed attenzione
- Problemi di memoria
- Difficoltà nelle funzioni esecutive
- Neuropatie periferiche
- Perdita di gusto e dell’olfatto
- Disautonomia
- Malessere cronico
- Ansia
- Disturbo da stress post-traumatico
- Perdita di appetite
- Nausea
- Diarrea
- Reflusso gastroesofageo
- Eruttazione
- Distensione addominale
- Disfunzioni della deglutizione
- Acufeni
- Mal di gola
- Eritema pernio
- Eruzioni papulo-squamose
- Rash cutaneo
- Orticaria
- Psoriasi
- Alopecia
- Tromboembolismo
- Nefropatia
- Diabete mellito
- Tiroidite subacuta
Che cosa succede nei bambini?
Nonostante il meccanismo di risposta sia ancora da confermare, è noto che i bambini, soprattutto quelli con età inferiore agli 11 anni, affetti da covid-19 hanno una minor probabilità di sviluppare una malattia grave sia durante la fase acuta sia nelle settimane successive. Tuttavia, alcuni bambini potrebbero andare incontro alla cosiddetta MIS-C, condizione infiammatoria multisistemica, che deve essere trattata tempestivamente con lo scopo di prevenire un’insufficienza multiorgano e shock.
Per quanto riguarda il Long-Covid nel bambino, i sintomi possono comparire successivamente ed in maniera persistente durante vari mesi. Tra i sintomi più comuni, troviamo:
- Nausea
- Febbre
- Mal di gola
- Disturbi gastro-intestinali
- Cefalea
- Manifestazioni cutanee
- Artromialgie
- Disturbo del sonno
- Astenia
- Cambiamenti del tono dell’umore
- Vertigini
- Palpitazioni
- Sensazione di fame d’aria
- Disfunzioni cognitive
- Difficoltà di concentrazione
Tuttavia, finora non è noto se questi sintomi siano il risultato di un danno neurologico diretto causato dal virus, di una risposta autoimmune, oppure se dipendenti dall’intervento medico e/o favoriti da problematiche psichiatriche preesistenti.
I bambini non sono i soggetti direttamente colpiti dal virus, bensì sono coloro che soffrono indirettamente durante questa pandemia a causa delle modifiche delle condizioni di vita, del reddito familiare, disoccupazione, dei problemi di istruzione e di accesso ai servizi sanitari. Ciò causa un maggior rischio di violenza domestica oppure abbandono.
Come si manifesta negli anziani?
Purtroppo, gli anziani sono i soggetti più colpiti dal Long-Covid, poiché hanno una ridotta capacità di recupero dalle situazioni di stress per il loro stato di fragilità. I disturbi più comuni in pazienti anziani sono:
- Astenia
- Dispnea
- Dolore articolare
- Tosse
- Disturbi neurodegenerativi e psichiatrici
- Deterioramento cognitivo
Inoltre, lo stato nutrizionale degli anziani con Long-Covid è spesso alterato e, di conseguenza, aumenta il rischio di atrofia muscolare, sarcopenia e fragilità.
Fattori di rischio e diagnosi
Sebbene ci sia bisogno di approfondire quali sono i fattori di rischio, si è constato che l’aumentare dell’età, l’indice di massa corporea e il numero di sintomi che si manifestano nella fase acuta del Covid-19, aumenta il rischio di soffrire di Long-Covid.
Per quanto riguarda la diagnosi, purtroppo non ci sono criteri chiari e condivisi internazionalmente per definire il Long-Covid. Tuttavia, la diagnosi è prettamente clinica e si basa su una storia di Covid-19 e un mancato recupero completo con la manifestazione di uno o più sintomi elencati precedentemente.