Nefropatia diabetica

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è la nefropatia diabetica?

La Nefropatia Diabetica è una delle complicazioni più frequenti del diabete e può alterare in modo irreversibile la principale funzione depurativa dei reni inducendo Insufficienza Renale Cronica, oggi meglio definita Malattia Renale Cronica - MRC. Questo comporta l’incapacità dei reni di svolgere la loro principale funzione, ovvero quella di eliminare le tossine e i liquidi in eccesso dall’organismo. Inoltre, la nefropatia diabetica è la prima causa di dialisi e trapianto di rene nel mondo occidentale.

Sintomi della nefropatia diabetica

In molti casi non esistono sintomi all’inizio della malattia. Il danno renale può cominciare anni prima che si manifestino i primi sintomi. Quando la malattia si è stabilita, i sintomi più comuni sono:

  • Poliuria, che consiste nell’aumento del volume urinario;
  • Glicosuria, ovvero perdita di glucosio nelle urine;
  • Albuminuria, presenza di albumina nelle urine, che è la proteina maggiormente presente nel sangue e la prima a comparire nelle urine del paziente con nefropatia diabetica (in precedenza definita “microalbuminuria”);
  • Alterazioni dei livelli di creatininemia, che sono l’indice del grado di Insufficienza Renale;
  • Gonfiore degli arti inferiori;
  • Stanchezza;
  • Nausea o vomito;
  • Mal di testa;
  • Ipertensione.

Quali sono le cause della nefropatia diabetica?

Le cause della nefropatia diabetica possono essere molteplici:

  • La durata del diabete: dopo 20 anni dall’inizio del diabete, fino al 50% dei pazienti possono sviluppare la nefropatia;
  • L’ipertensione arteriosa, che è il maggiore fattore di rischio per lo sviluppo della nefropatia;
  • Alterazioni della glicemia dovute alla non attinenza alle misure dietetiche, alla terapia, al mancato adeguamento della terapia ai livelli glicemici;
  • Alterazione di colesterolo, trigliceridi;
  • Sedentarietà e obesità;
  • Fumo.

Prognosi della malattia

Il 40% dei pazienti diabetici presenta Malattia Renale Cronica di vario grado, che può progredire fino al bisogno di dialisi o trapianto. 3 su 10 dei pazienti con Nefropatia Diabetica prima o poi avranno bisogno della dialisi o del trapianto. Nei pazienti diabetici in dialisi, la sopravvivenza è minore di quella dei dializzati per altra malattia renale. Tuttavia, la prognosi a medio e lungo termine dipende da adeguate misure dietetiche, farmacologiche e comportamentali che possono stabilizzare la funzione renale per lungo tempo o anche indurre la remissione della malattia. In particolare, la prevenzione dell’ipertensione e dell’albuminuria (perdita di albumina nelle urine attraverso il filtro renale danneggiato, presente nella maggioranza dei pazienti con nefropatia diabetica) sono i fattori più importanti per la prognosi a lungo termine della nefropatia diabetica.

Diagnosi per la nefropatia diabetica

La diagnosi viene abitualmente posta clinicamente, in base alla presenza di albuminuria e/o ridotta funzione renale. Nella fase iniziale, albuminuria e ridotta funzione renale possono essere asintomatici. Può quindi accadere che il paziente diabetico giunga al controllo medico anche molto tempo dopo che i segni clinici suddetti utili per la diagnosi si sono manifestati. In questo caso, è opportuno ricercare altri esami quali:

  • Livelli ematici di azotemia, fosforo, calcio, bicarbonato e potassio, PTH (necessari perché si associano a insufficienza renale avanzata);
  • Ematocrito (necessario perché spesso è presente anemia);
  • Colesterolo, trigliceridi.

La biopsia renale è raccomandata esclusivamente se si sospettano altre nefropatie.

Si può prevenire?

La prevenzione è essenziale non solo per evitare la dialisi e il trapianto di rene, ma anche per evitare i danni su arterie, cuore e cervello che si associano alla Nefropatia Diabetica.

La migliore prevenzione possibile è rappresentata dalla diagnosi precoce e l’avvio delle misure preventive disponibili. Si raccomanda al paziente diabetico di effettuare le analisi delle urine per la ricerca dell’albuminuria ogni 2-12 mesi (la frequenza dei controlli può variare da paziente a paziente). Anche l’ipertensione arteriosa accompagna, in alcuni casi, la nefropatia diabetica. Questo tipo di ipertensione si sviluppa molto velocemente oppure può diventare una malattia difficile da controllare. La funzione renale va controllata con la creatininemia almeno una volta l’anno.

Le misure per attuare la prevenzione prevedono l’eliminazione o il contenimento dei fattori di rischio sopra elencati. È da evitare l’utilizzo dei farmaci antinfiammatori non-steroidei come ad esempio ibuprofene, naprossene, diclofenac, inibitori del COX2. Inoltre, il medico deve essere informato se al paziente con nefropatia diabetica è stato richiesto un esame radiologico con l’utilizzo di mezzo di contrasto iodato, che è nefrotossico, cioè può peggiorare la funzione renale.

Infine è consigliato bere almeno 1,5 litri di acqua, da bere nelle 24 ore se la funzione renale permette l’escrezione di tutta l’acqua che si beve.

Trattamenti per la nefropatia diabetica

Importante è il controllo della pressione arteriosa: livelli inferiori a 140/90 mmHg, raccomandazione OMS prevengono la progressione del danno renale. Alcuni antipertensivi, ACE-inibitori, sartani, oltre a controllare la pressione diminuiscono, fino ad azzerare, la albuminuria/proteinuria della nefropatia diabetica, che è un accertato fattore di accelerazione del danno renale

Molto importante è anche il controllo della glicemia: oltre ai tradizionali antidiabetici orali quali Sulfoniluree, Glinidi, Biguanidi e all’insulina, oggi si aggiungono nuovi farmaci con importanti risultati:

  • GLP1 agonisti che aumentano la secrezione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas;
  • SGLT2-inibitori, questi ultimi mostrano importanti effetti anche sulla preservazione della funzione cardiaca.

Infine vi è il controllo dell’Emoglobina Glicosilata - HbA1C: il suo valore si correla con l’evoluzione della nefropatia diabetica e della patologia diabetica cardiovascolare e oculare. Le linee guida internazionali raccomandano il contenimento del livello di HbA1C entro il 7%.

Vengono poi effettuati controlli del peso, si incentiva l’attività fisica e si abolisce il fumo.

A quale specialista rivolgersi?

Il nefrologo è lo specialista in grado di trattare la nefropatia diabetica. È fondamentale la collaborazione con il diabetologo, data la stretta interdipendenza tra il decorso della malattia di base e l’evoluzione della nefropatia diabetica.