Impariamo a prevenire i tumori del colon-retto

Impariamo a prevenire i tumori del colon-retto

Editato da: Marta Buonomano il 03/04/2023

Il Dott. Andrea Comba, esperto in Chirurgia Generale e Colonproctologia a Torino, ci spiega come prevenire il tumore del colon-retto

Tumore del colon-retto: quante persone colpisce in Italia e chi è a rischio?

Il tumore maligno (cancro) del colon-retto è il risultato della crescita incontrollata delle cellule che formano il rivestimento interno (mucosa) del grosso intestino.
Ogni anno in Italia sono colpite da questa patologia circa 50.000 persone ed è attualmente il secondo tumore per frequenza nella popolazione italiana.
Il cancro del colon-retto ha una certa incidenza familiare, nel senso che i parenti stretti di un individuo portatore di questo tumore hanno un rischio aumentato da 2 a 4 volte di svilupparlo anch’essi rispetto alla popolazione generale.

Ci sono dei fattori di rischio per il tumore al colon o dei comportamenti che possono aiutarci a prevenirlo?

I principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore al colon, oltre alla familiarità, sono una dieta povera di fibre e ricca invece di proteine, zuccheri e grassi animali: quindi nell’ottica di fare prevenzione sarebbe opportuno avere un’alimentazione con abbondante consumo di verdura e frutta, riducendo invece l’assunzione di carni rosse, insaccati, spezie e cibi conservati in scatola.

donna seduta

Anche l’alcool ed il fumo hanno un ruolo nel determinare l’insorgenza di questa neoplasia. Alcuni studi dimostrano poi che praticare una regolare attività fisica e mantenere un adeguato peso forma riducono il rischio di sviluppare un cancro del colon-retto, che è invece più frequente in persone sovrappeso o addirittura obese. Da ultimo si è visto che le malattie infiammatorie intestinali (soprattutto Morbo di Crohn e Rettocolite ulcerosa) sono associate ad un maggiore tasso di tumori colo-rettali.

Ci sono sintomi d’allarme che possono farci sospettare un tumore del colon?

Il tumore del colon-retto non dà sintomi eclatanti se non in fase avanzata (quali l’occlusione o la perforazione intestinale). Nelle fasi iniziali il tumore resta silenzioso o al massimo può causare un’alterazione nelle abitudini dell’alvo (es. comparsa di stitichezza o un cambiamento di forma delle feci) oppure la presenza di sangue visibile nelle feci (la perdita ematica si manifesta in modo incostante ossia dopo un’iniziale sanguinamento il sangue può scomparire per settimane, per poi ricomparire nuovamente).

In considerazione di tutto ciò è indispensabile puntare sulla prevenzione e sui test di screening. Quasi tutti i cancri nascono inizialmente come dei tumori benigni (polipi) che poi crescono di volume e si trasformano nel giro di qualche anno in tumori maligni. Questo intervallo di tempo necessario per la trasformazione da polipo benigno a cancro ci consente di poter mettere in atto delle misure di prevenzione.

Sappiamo infatti che l’età di massima incidenza dei tumori maligni del colon retto è intorno ai 65-70 anni. Pertanto verso i 55-60 anni possiamo giocare d’anticipo nei confronti della malattia ed utilizzare fondamentalmente 2 strumenti di screening:

La ricerca del sangue occulto fecale ossia l’analisi delle feci alla ricerca di tracce microscopiche di sangue: infatti i polipi ed i tumori spesso perdono piccole “goccioline” di sangue, che poi si mescolano alle feci, divenendo invisibili ad occhio nudo. Questa metodica permette di far sospettare la presenza di un tumore, ma necessita poi di una colonscopia per far diagnosi e comunque nel 20-25% dei casi può non essere troppo precisa nello scovare il sangue occulto;

uomo seduto

La colonscopia, un esame condotto con una piccola sonda flessibile a fibre ottiche, che permette di ispezionare dall’interno tutto il grosso intestino ed anche di asportare piccoli polipi.

Qual è il messaggio finale che possiamo dare?

Nutriamoci correttamente (tanta acqua, almeno 2 litri al dì, e tante fibre), manteniamo un peso forma e non trascuriamo mai la presenza di sangue nelle feci, soprattutto dopo i 50 anni, età superata la quale è opportuno effettuare una colonscopia di screening.

Chirurgia Generale a Torino