Insufficienza renale acuta e cronica, quali sono le differenze?

Insufficienza renale acuta e cronica, quali sono le differenze?

Editato da: Alice Cattelan il 28/11/2023

L’insufficienza renale è una grave condizione in cui i reni non riescono più a svolgere la loro funzione. Grazie al contributo del Dott. Aldo Ortensia, specializzato in Nefrologia Medica, abbiamo l’opportunità di scoprire le differenze tra l’insufficienza renale acuta e cronica

Quali sono le cause più comuni dell’insufficienza renale?

L'insufficienza renale acuta può essere determinata da una diminuzione dell'apporto di sangue necessario ai reni per esplicare le proprie funzioni come può avvenire in caso di:

  • Emorragia
  • Disidratazione
  • Insufficienza cardiaca
  • Shock circolatorio in corso di infezione o di reazione allergica
  • Insufficienza epatica
  • Danno diretto ai reni in caso di trombosi delle vene o delle arterie renali
  • Infiammazione in corso di malattie autoimmuni (glomerulonefriti e vasculiti)
  • Infezioni
  • Mieloma multiplo
  • Intossicazione da metalli pesanti
  • Droghe e farmaci
  • Ostruzione delle vie urinarie, che impedisce all'urina prodotta dai reni di essere espulsa dall'organismo tramite la minzione.

L'insufficienza renale cronica, invece, può essere causata da:

  • Diabete, sia di tipo 1 che 2
  • Ipertensione arteriosa
  • Presenza di depositi di colesterolo nei vasi renali con ostruzione arteriosclerotica
  • Glomerulonefriti e vasculiti misconosciute
  • Malattia policistica renale
  • Malattie genetiche come la malattia di Fabry e la sindrome di Alport
  • Ostruzione prolungata del tratto urinario
  • Tumori
  • Calcolosi renale o ipertrofia prostatica benigna
  • Reflusso vescico ureterale
  • Ostruzioni tubulari secondarie a paraprotidemie
  • Danni secondari ad assunzioni incongrue di farmaci nefrotossici come chemioterapici ed antinfiammatori

Che differenze ci sono tra l’insufficienza renale acuta e quella cronica?

L’insufficienza renale viene definita come acuta quando si sviluppa rapidamente, ed è potenzialmente letale se non riconosciuta o trattata adeguatamente.
Quando invece l'insufficienza renale si sviluppa lentamente, quindi nel corso di mesi o anni, viene definita come cronica ed è una condizione irreversibile. I sintomi si manifestano quando la malattia è già in uno stato avanzato. In linea generale, si può rallentare l'evoluzione di questa condizione ma, se essa giunge al suo stadio terminale, si rende necessaria l’avvio di terapia sostitutiva dialitica o il trapianto di rene.

 

Quali sono le caratteristiche di entrambe le patologie?

Le manifestazioni cliniche delle forme acute e croniche sono sovrapponibili differenziandosi solo dalla rapidità di comparsa e dalla sintomatologia.
L’insufficienza renale acuta presenta sintomi quali riduzione del volume delle urine, ritenzione idrica, gonfiore alle gambe, caviglie o piedi, sonnolenza, fiato corto, affaticamento, confusione mentale, convulsioni o coma nei casi più gravi.
I sintomi dell’insufficienza renale cronica invece, possono essere confusi con quelli di altre patologie poiché si sviluppano gradualmente nel tempo. Solitamente diventano evidenti solo quando i danni sviluppati sono difficilmente reversibili, e possono comportare nausea e vomito, perdita di appetito, affaticamento e debolezza, difficoltà nel prendere sonno, riduzione nella quantità di urina prodotta (soprattutto quando la malattia è già avanzata), neuropatie sensitive e motorie, contrazioni muscolari involontarie, gonfiore a piedi e caviglie, prurito persistente, fiato corto, e, se i liquidi si accumulano nei polmoni, edema polmonare e crisi ipertensive.

Come si diagnosticano? A quali esami sottoporsi?

La diagnosi di insufficienza renale, sia acuta, sia cronica, è affidata all’intuito ed alla competenza del medico che, nell’ipotesi di insufficienza renale, deve avvalersi con la massima tempestività di esami laboratoristici mirati, di indagini per immagine come ecotomografia dell’apparato urinario, TC con e senza mezzo da contrasto, RMN, scintigrafia renale ed in ultima analisi di agobiopsia renale eco guidata.

Cosa fare in caso di insufficienza renale? 

Quando si tratta di insufficienza renale acuta bisogna eliminare il prima possibile la causa scatenante, come ad esempio disidratazione, infezione, farmaci, ecc. Collateralmente, è fondamentale riconoscere e trattare le complicanze dell'insufficienza renale che possono diventare pericolose per il paziente. Fra queste, l'edema polmonare, l'acidosi metabolica (una condizione di eccessiva acidità del sangue) e l'iperpotassiemia (un'elevata concentrazione di potassio che può essere tossica per il cuore). A questo scopo è utile bilanciare i fluidi corporei e somministrare farmaci o soluzioni endovenose per controllare i livelli di potassio e acidi nel sangue.
Quando la terapia medica non è sufficiente si deve ricorrere a trattamento dialitico temporaneo per rimuovere l’eccesso di liquidi circolanti e le tossine uremiche accumulatesi nell’organismo.
Se invece si tratta di insufficienza renale cronica, il medico deve rallentare il decorso della malattia, valutando e controllando i fattori che si sono dimostrati responsabili di una progressione accelerata.
Indispensabile una corretta gestione della malattia di base (ad esempio la glomerulonefrite), della pressione arteriosa, della glicemia nei pazienti diabetici, dell'acidosi metabolica. Doveroso è il controllo dei farmaci assunti dal paziente, con l'attenzione volta ad evitare i cosiddetti farmaci nefrotossici come, ad esempio, i farmaci anti-infiammatori che possono far peggiorare la funzione renale.
Indispensabile è una corretta terapia dietetica a contenuto proteico calcolato sulla base della funzionalità renale residua.

È possibile prevenire l’insufficienza renale?

Non è possibile prevenire l’insufficienza renale in quanto secondaria a molteplici patologie mentre è possibile prevenire quelle condizioni che possono favorirne l’insorgenza come l’ipertensione arteriosa, l’obesità, il diabete, le dislipidemie, il tabagismo, ecc.

 

Nefrologia a Alessandria