Le domande più comuni sull'embolia cerebrale

Autore: Top Doctors®
Pubblicato: | Aggiornato: 10/05/2023
Editor: Top Doctors®

Un’embolia cerebrale, definita anche infarto cerebrale o ictus, si manifesta quando un’arteria del cervello che trasporta sangue all’organo si ostruisce, generalmente a causa di un coagulo. Proprio a causa della mancanza di sangue, la conseguenza diretta è un infarto, simile a quello cardiaco, che determina la morte di una zona del cervello: ciò comporta la perdita di alcune capacità, come quelle legate a movimenti di alcune parti del corpo o l’incapacità nel parlare. L’unica differenza con l’infarto cardiaco è che non si avverte dolore. Grazie alla collaborazione con l’esperto in Neurologia, facciamo luce su alcune caratteristiche di questo fenomeno

Fattori che favoriscono la comparsa dell’embolia cerebrale

Esistono 3 fattori generali che condizionano l’apparizione di un’embolia: vi sono le patologie che causano coaguli nel cuore e che, successivamente, arrivano al cervello, quelle che formano placche nelle arterie fino a restringerle (eccesso di colesterolo, pressione alta, diabete) e, infine, le patologie che favoriscono i coaguli sanguigni.

Che tipo di disturbi può provocare l’embolia cerebrale?

I disturbi provocati dall’embolia cerebrale dipendono dalla zona del cervello interessata. Per esempio, nel caso viene colpita la zona anteriore, si evidenziano problemi alla bocca e scarsa mobilità di un lato del corpo. 

In cosa consiste il trattamento di neuroradiologia per l’embolia cerebrale e quali sono i vantaggi?

Il trattamento di neuroradiologia consiste nel ripristinare l’arteria ostruita mediante l’estrazione del coagulo. Altre opzioni sono rappresentate dal trattamento diretto del coagulo (viene diluito) o dall’innesto di protesi che consentono all’arteria di rimanere aperta. Il principale vantaggio del trattamento neuroradiologico consiste nel poter eliminare i sintomi prodotti dall’ostruzione dell’arteria: si inserisce un catetere attraverso l’inguine e si interviene sull’arteria, escludendo un intervento più invasivo, ovvero l’apertura del cranio del paziente. 

Quali sono i tempi di recupero post-operazione del paziente?

I tempi di recupero del paziente dipendono dallo stato del tessuto cerebrale al momento della riapertura dell’arteria. Nei casi in cui si interviene in tempo, in 24-48 ore il paziente tornerà a stare bene. Se, invece, viene compromessa una parte del cervello, il recupero richiederà più tempo e più fatica. 

 Redazione di Topdoctors

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Neurologia


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