Malattia di Parkinson: i sintomi e come gestirli

Malattia di Parkinson: i sintomi e come gestirli

Editato da: Serena Silvia Ponso il 14/07/2023

La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa cronica che colpisce il sistema nervoso, e che si sviluppa con la perdita progressiva delle cellule nervose responsabili della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il controllo dei movimenti. Ce ne parla la Dott.ssa Filomena Irene Ilaria Cosentino, Neurologa a Catania

Quali sono i sintomi principali della Malattia di Parkinson?

I principali sintomi del morbo di Parkinson includono rigidità muscolare, tremore a riposo, difficoltà nell'equilibrio e nella coordinazione, e bradicinesia (lentezza dei movimenti).

Si tratta di sintomi motori, ma ve ne sono anche di non motori che possono influire negativamente sulla qualità della vita dei pazienti:

  1. depressione;
  2. ansia;
  3. disturbi del sonno;
  4. problemi di memoria e concentrazione;
  5. stitichezza;
  6. problemi urinari;
  7. perdita di olfatto;
  8. disturbi sessuali.

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Come si possono gestire questi sintomi?

La gestione dei sintomi motori può essere affrontata mediante il supporto della terapia occupazionale, la logopedia, la fisioterapia e alcuni farmaci, che offriranno un valido aiuto per affrontare le difficoltà che il paziente può riscontrare durante le attività quotidiane.

La terapia occupazionale può aiutare i pazienti a mantenere l'indipendenza nelle attività quotidiane, fornendo strategie utili per affrontare le difficoltà. La logopedia può essere utile per migliorare la comunicazione e la deglutizione nei pazienti con disfagia e problemi di linguaggio.

La fisioterapia serve invece per migliorare la forza muscolare, la mobilità e l'equilibrio. A tal proposito vi sono degli esercizi specifici che possono aiutare in caso di bradicinesia e rigidità muscolare.

Il farmaco più comune è la levodopa, che viene convertita in dopamina nel cervello per compensare la carenza di questo neurotrasmettitore. In combinazione alla levodopa possono essere assunti altri farmaci, come ad esempio gli inibitori della COMT e della MAO-B.

Nel caso invece di sintomi non motori, è importante un approccio multidisciplinare che può includere:

  1. farmaci specifici per gestire la depressione, l'ansia e altri disturbi psichiatrici;
  2. terapia cognitivo-comportamentale, che può invece essere utile per identificare e modificare i modelli di pensiero negativi e adottare strategie di coping efficaci;
  3. terapia di supporto e partecipazione a gruppi di sostegno, di fondamentale importanza per fornire un ambiente di supporto emotivo e pratico per i pazienti e i loro familiari.

 

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Qual è l’importanza del neurologo nei pazienti affetti dalla Malattia di Parkinson?

Il Neurologo svolge un ruolo fondamentale nella gestione della Malattia di Parkinson, perché è colui il quale è in grado di offrire una diagnosi accurata, prescrivere terapie farmacologiche appropriate per gestire i sintomi e fornire supporto continuo ai pazienti.

Deve dunque sussistere una stretta collaborazione tra paziente e neurologo, al fine di garantire una gestione ottimale della malattia e migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da Parkinson. Così come è importante anche la collaborazione del neurologo con medici di altre specialità (es. otorinolaringoiatri, urologi, gastroenterologici, dietologi, fisiatri), oltre che con psicologi e altre figure professionali (es. fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali) per agire in sinergia per il benessere complessivo del paziente.

 

Se vuoi saperne di più sulla Malattia di Parkinson consulta il nostro Dizionario Medico.

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