Pericardite, Endocardite e Miocardite: facciamo chiarezza

Pubblicato il: 10/04/2024 Editato da: Veronica Renzi il 10/04/2024

Ce ne parla in questo articolo la Dott.ssa Carlotta Brega, specialista in Cardiochirurgia

Pericardite

La pericardite consiste nell'infiammazione del pericardio, il sacco che avvolge il cuore e entro il quale, in caso di pericardite, si accumula liquido: generalmente la pericardite acuta è una condizione autolimitantesi, responsiva agli antinfiammatori.

Si presenta generalmente con dolore toracico che aumenta in posizione supina. Altri sintomi possono essere la tosse, la difficoltà respiratoria, la febbre, in generale sintomi simil influenzali.

La diagnosi è per lo più clinica e all'ecocardiogramma può essere riscontrato un versamento pericardico di entità variabile, mentre all'elettrocardiogramma le alterazioni tipiche rimangono visibili per almeno due settimane.

Esistono anche forme di pericardite cronica, quale la pericardite costrittiva, caratterizzata da un ispessimento fibroso e talvolta calcifico del pericardio, che altera il normale riempimento delle camere cardiache. Tale condizione è comunque più rara della forma acuta ed è secondaria a pericarditi ricorrenti, irradiazione del mediastino, interventi cardiochirurgici. La diagnosi di pericardite costrittiva è confermata solo tramite cateterismo destro e prevede l'asportazione chirurgica del pericardio, in modo da consentire la normale performance cardiaca.

Endocardite

L'endocardite si riferisce all'infezione dell'endocardio, con proliferazione di batteri. I batteri si depositano generalmente a livello di una lesione superficiale di una valvola cardiaca e tendono a proliferare in loco, andando a costituire degli agglomerati, tecnicamente definiti "vegetazioni" oppure vanno a erodere i tessuti in loco, sviluppando erosioni o ascessi.

L'endocardite si può sviluppare su valvole native o protesi valvolari e ha spesso indicazione chirurgica. In caso di disfunzione di valvola (o protesi), di vegetazioni di dimensioni considerevoli, in caso di instabilità emodinamica, è solitamente indicata la toilette chirurgica con rimozione della valvola interessata. Clinicamente l'endocardite si manifesta con febbre e talvolta possono comparire segni di embolizzazione periferica delle vegetazioni.

La diagnosi prevede un ecocardiogramma transesofageo, più sensibile rispetto alla metodica transtoracica nel visualizzare le vegetazioni o le lesioni complesse.

Miocardite

La miocardite consiste invece nell'infiammazione del miocardico in seguito a infezione virale, patologie sistemiche per lo più autoimmuni, abuso di tossici. Il meccanismo del danno miocardico è tuttora non completamente chiarito e il decorso clinico è variabile. Si presenta talvolta con febbre o sindrome influenzale, talvolta con segni di scompenso cardiaco, quali difficoltà respiratoria o aritmie.

Spesso la diagnosi, soprattutto delle forme lievi, è una diagnosi di esclusione, data l'specificità di segni e sintomi. La gravità del quadro è molto variabile, il decorso può essere anche fulminante.

Cardiochirurgia a Cotignola

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