Le valvulopatie rappresentano un problema clinico importante in Italia e sono la terza causa di malattia cardiaca acquisita dopo l'ipertensione arteriosa e l'aterosclerosi coronarica. Vediamo insieme cosa sono!
Cosa sono le valvulopatie e quali sono le più frequenti?
Le valvulopatie sono una serie di patologie che coinvolgono le valvole del cuore e possono essere causate da molteplici fattori, tra cui:
- invecchiamento
- malattie autoimmunitarie
- malattie infettive
- problemi cardiaci congeniti.
Le valvulopatie più comuni includono la stenosi valvolare, che corrisponde a una riduzione del diametro della valvola e conseguente limitazione del flusso di sangue attraverso la valvola, e l'insufficienza valvolare, che si verifica quando le valvole non si chiudono in maniera corretta e quindi il sangue refluisce all'indietro.
Epidemiologia in Italia?
Le valvulopatie aortiche sono le più comuni in Italia e rappresentano circa il 50% dei casi di valvulopatie. Le valvulopatie mitraliche sono la seconda forma più comune, con una prevalenza del 20-30%, mentre le valvulopatie tricuspidali e polmonari sono le valvulopatie meno comuni.
Complessivamente, la prevalenza delle valvulopatie sembra essere in aumento in Italia, probabilmente a causa dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento delle patologie cardiache associate.
Vulvopatia: come si può riconoscere?
I sintomi delle valvulopatie possono variare a seconda del tipo di valvulopatia e della gravità della patologia. I sintomi comuni possono includere:
- affaticamento
- respiro affannoso
- palpitazioni
- dolore al petto
- svenimenti.
La diagnosi di una valvulopatia può essere fatta attraverso un'analisi dei sintomi del paziente e l'esame fisico, come l'auscultazione del cuore per rilevare eventuali suoni anomali. Altri esami tra cui l'ecocardiogramma, l'elettrocardiogramma e la radiografia del torace possono aiutare a confermare la diagnosi e valutare la gravità della patologia.
Come si può curare la valvulopatia?
Il trattamento delle valvulopatie può variare a seconda del tipo della patologia e alla sua gravità.
Possono essere utilizzati i farmaci per controllare i sintomi e ridurre il carico di lavoro del cuore. Ma, se la patologia è grave e sta causando danni al cuore, può essere necessario ricorrere a un intervento chirurgico per riparare o sostituire la valvola danneggiata.
La procedura chirurgica può essere eseguita in modo tradizionale o mediante tecniche meno invasive, come la chirurgia robotica o la chirurgia mini-invasiva.