Varici: non sono solamente un inestetismo!

Varici: non sono solamente un inestetismo!

Editato da: Marta Buonomano il 05/04/2023

Il Prof. Walter Dorigo, esperto in Chirurgia Vascolare a Firenze, ci spiega come far fronte a una condizione molto comune, in particolare tra le donne: le varici

Varici: di cosa si tratta?

L’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori è definita come un malfunzionamento del sistema venoso causato da insufficienza valvolare, che può interessare il circolo venoso superficiale, quello profondo o entrambi. Una tra le possibili manifestazioni di tale condizione morbosa, forse la più frequente, è rappresentata dalle varici degli arti inferiori, ovvero dilatazioni della vena colpita che insorgono per progressivo sfiancamento della parete della stessa, fino a diventare apprezzabili alla vista.

gambe di un ragazzo e di una ragazza

Chi sono le persone più colpite dalle varici?

La malattia varicosa è presente nel 10-20% dei maschi adulti e nel 10-33% delle donne, e riconosce una predisposizione familiare su cui intervengono fattori di rischio esterni quali l’età, il sovrappeso corporeo, la sedentarietà, la gravidanza e la prolungata stazione eretta per motivi professionali.

 

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Quali sono i sintomi delle varici?

La sintomatologia di tale condizione può essere estremamente variabile: si passa da pazienti del tutto asintomatici, in cui sono presenti solo i segni clinici dell’insufficienza venosa (gonfiore alle caviglie, dilatazioni capillari, reticoli venosi sottocutanei, varici propriamente dette) a pazienti con sintomatologia specifica (dolore, senso di tensione e pesantezza, bruciore, crampi notturni), che può essere continua o presentarsi solo in particolari condizioni (stagione estiva, periodi lavorativi particolarmente intensi, ciclo mestruale, gravidanze).

Quali sono le possibili complicanze delle varici?

Le principali complicanze sono rappresentate dalla trombosi venosa superficiale (o varicoflebite) e dall’ulcera varicosa, che rappresenta l’evento ultimo di una serie di complessi meccanismi in grado di trasformare un quadro relativamente stabile e ben controllato in una situazione seria, con sintomatologia severa e prolungati tempi di guarigione. La principale classificazione della patologia varicosa è quella cosiddetta CEAP, che riconosce sei gradi di gravità della patologia, dal grado 1 (paziente con capillari e vene reticolari) al grado 6 (paziente con ulcerazione cutanea in fase attiva).

Come si formula la diagnosi?

gambe di tre donne

La diagnosi è clinica, in quanto le varici vengono normalmente evidenziate semplicemente osservando il paziente in posizione eretta, e le metodiche di indagine strumentale (in particolare l’ecocolordoppler) servono a confermare la presenza della patologia, a identificarne l’origine, la sede e la gravità, a escludere concomitanti patologie a carico di altri distretti vascolari ed a permettere una adeguata pianificazione di un eventuale intervento invasivo.

Curare le varici: quali sono le possibili terapie?

Il trattamento si basa sul controllo della sintomatologia e la prevenzione delle complicanze, e i suoi cardini sono rappresentati dalla correzione dei fattori di rischio, dall’elastocompressione e dal trattamento invasivo. Il trattamento invasivo include la scleroterapia e la terapia chirurgica, a sua volta realizzabile mediante tecniche ablative, emodinamiche ed endovascolari. Oggigiorno queste ultime (ablazione con laser, con radiofrequenza, con colla, con scleromousse, meccanochimica) sono quelle più ampiamente utilizzate in virtù della loro mini-invasività, che le rende fattibili anche in ambito ambulatoriale, mentre la chirurgia tradizionale di stripping safenico è riservata a casi più complessi e anatomicamente difficoltosi.

 

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