Biopsia ossea

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La redazione di Top Doctors

Cos’è la biopsia ossea?

La biopsia ossea è una procedura di diagnosi che consiste nel prelevare un campione di tessuto osseo per poi analizzarlo. Viene prescritta per confermare la presenza di un problema osseo o per studiarlo.


Vi sono due tipi di biopsie ossee:

  • Agobiopsia ossea o tramite ago: una procedura di ambulatorio che può essere effettuata in anestesia locale;
  • Biopsia ossea “a cielo aperto”: ha luogo in sala operatoria e prevede anestesia totale.

Il prelievo può essere effettuato in un qualsiasi punto del corpo nel caso in cui si tratti di un problema osseo generalizzato; in caso contrario, se il problema è localizzato, dovrà essere eseguito in un punto del corpo preciso.

Come avviene la biopsia ossea?

L’agobiopsia ossea ha una durata di circa 30 minuti e si effettua come segue:

  • Chi la esegue è solitamente un chirurgo ortopedico o un medico radiologo;
  • La parte interessata viene sottoposta ad anestesia locale;
  • Viene inserito l’ago bioptico fino a raggiungere l’osso;
  • L’ago viene quindi usato per aspirare del tessuto osseo.

Questa procedura è decisamente meno invasiva rispetto a quella “a cielo aperto”.

La biopsia ossea “a cielo aperto” può essere eseguita solo in sala operatoria da un chirurgo e dura tra mezz’ora e un’ora. Ecco come avviene:

  • Il paziente è sottoposto ad anestesia generale;
  • Il chirurgo procede a incidere la zona interessata e a raccogliere un campione di tessuto osseo;
  • La ferita viene ricucita e riassorbita o rimossa dopo due settimane;
  • Nel caso di eventuali anomalie alle ossa riscontrate durante la biopsia, il chirurgo potrebbe intervenire chirurgicamente su di esse nel corso della stessa operazione, se lo considerasse necessario.

Perché viene prescritta?

Ecco di seguito i motivi più comuni per i quali può essere prescritta una biopsia ossea:

  • Se in seguito a una TAC, a una radiografia o a una risonanza magnetica si deve accertare la presenza di malattie alle ossa;
  • Se c’è bisogno di scoprire se una massa anomala è benigna o se si tratta di un tumore maligno;
  • Se vi è il sospetto di un tumore alle cellule linfoidi (o linfoma), di mieloma multiplo o di leucemia. In questo caso, la biopsia “a cielo aperto” permette di prelevare anche altri tipi di campioni, per esempio di midollo osseo, per rendere la diagnosi più precisa;
  • Se si sospetta un’infezione osteo-articolare (osteomielite);
  • Se il paziente soffre di un dolore osseo di natura incerta.

Preparazione per la biopsia ossea

Nel caso in cui si proceda alla biopsia ossea “a cielo aperto” sarà necessario un incontro pre-operatorio. Durante questo incontro, il paziente sarà sottoposto a prelievo del sangue, elettrocardiogramma e rilevamento della pressione. In questa stessa occasione, il paziente metterà il medico al corrente di eventuali problemi cardiaci, possibili gravidanze, allergie agli anestetici o patologie della coagulazione del sangue.
Il giorno dell’operazione, il paziente dovrà presentarsi a digiuno di cibi solidi e liquidi nelle ultime 8 ore. Infine, su richiesta del medico, il paziente potrà depilare a casa la zona in cui sarà effettuata l’operazione. Altrimenti, la depilazione potrà essere effettuata direttamente dal medico subito prima della procedura.

Cosa si sente durante la procedura?

Nel caso dell’agobiopsia in anestesia locale, si potrebbe percepire una puntura e una sensazione di pressione contro l’osso quando l’ago viene inserito. Questa procedura non richiede ricovero ospedaliero. Si deve prestare attenzione e tenere la benda sulla ferita ben pulita per scongiurare eventuali infezioni. 
Nel caso invece della biopsia ossea “a cielo aperto”, il paziente è sottoposto ad anestesia totale. Dopo l’operazione potrebbe avvertire lo stesso tipo di dolore che avverte chi ha subito un’agobiopsia. In entrambi i casi, il medico potrà consigliare di assumere degli analgesici.