Diverticolosi o Diverticolite?

Diverticolosi o Diverticolite?

Editato da: Alice Cattelan il 14/03/2023

In questo articolo, grazie all’intervento del Prof. Marco Milone, parliamo di due disturbi abbastanza frequenti ma poco conosciuti o distinti: la Diverticolosi e la Diverticolite. Vediamo insieme cosa sono!

Diamo una definizione!

Per diverticolo colico si intende l’estroflessione dello strato più interno della parete del colon, definito mucosa, attraverso tutti gli altri strati della parete stessa.

Per diverticolosi, invece, si intende la presenza di diverticoli a livello del colon, in assenza di sintomatologia. La diverticolosi è considerata una condizione normale in età avanzata, in quanto con il passare degli anni si verifica uno sfiancamento della muscolatura colica con la conseguente possibilità di tali estroflessioni sacciformi nei punti di minor resistenza.

Per diverticolite acuta si intende l’infiammazione di un diverticolo colico.

Quali sono i dati epidemiologici?

La Diverticolosi è una patologia molto frequente nel mondo Occidentale, sebbene la sua prevalenza sia in aumento in tutto il mondo, probabilmente per i cambiamenti dello stile di vita. 

Quasi il 40% della popolazione di età compresa tra i 40 ed i 55 anni è portatrice di diverticoli. Nella fascia compresa tra i 70 e gli 80 anni l'incidenza della diverticolosi raggiunge quasi il 70-80% della popolazione.

Sebbene la patologia diverticolare sia considerata tipica dell’età avanzata, un aumento drammatico della sua incidenza è stato rilevato anche nella popolazione giovane. Infatti, dati basati sulla popolazione Occidentale dimostrato come 1/5 dei pazienti con diverticolite acuta abbia un’età inferiore ai 50 anni.

Quali sono i fattori di rischio?

Le cause effettive della formazione dei diverticoli non sono del tutto note. I principali fattori di rischio correlati all’insorgenza dei diverticoli sono:

  • L’età: comporta una riduzione della motilità intestinale ed un indebolimento della parete colica;
  • Le errate abitudini alimentari: dieta povera di fibre e acqua ma ricca di grassi e carni rosse è correlata con l’insorgenza dei diverticoli;
  • La familiarità: il rischio di soffrire di diverticolosi risulta aumentato se un paziente di primo grado ne è affetto.

Quali sono i sintomi della Diverticolosi?

Per definizione la Diverticolosi è assolutamente asintomatica, quando invece il diverticolo va incontro ad infiammazione si manifesta una sintomatologia più o meno grave in base alla gravità dell’infiammazione.

I sintomi più comuni della Diverticolite acuta non complicata sono:

  • Dolore addominale, localizzato prevalentemente ai quadranti di sinistra e peggiora alla palpazione dell’addome o durante il movimento
  • Gonfiore addominale
  • Cambiamento delle abitudini intestinali, con stipsi ostinata o diarrea
  • Febbre, anche sopra i 38 °C
  • Nausea
  • Vomito
  • Crampi addominali.

Nel caso la diverticolite sia complicata, ovvero caratterizzata dalla perforazione della parete del colon e la conseguente fuoriuscita di materiale fecale in addome, la sintomatologia sarà caratteristica e si configurerà un quadro in cui è richiesto intervento chirurgico in urgenza.

I sintomi patognomonici della perforazione colica e della conseguente Peritonite sono:

  • Dolore addominale diffuso
  • Assenza di emissione di gas e feci attraverso l’ano
  • Nausea
  • Vomito
  • Febbre elevata

Come avviene la diagnosi?

Quando la sintomatologia potrebbe essere predittiva di diverticolite, la diagnosi si avvale di:

  • Esame clinico, che consiste nella palpazione dell’addome. Se presente diverticolite, il paziente riferirà dolore addominale alla palpazione, localizzato ai quadranti di sinistra se l’infiammazione è circoscritta o diffuso se l’infiammazione è generalizzata (diverticolite complicata);
  • Esami ematochimici, che mostreranno un aumento degli indici di infiammazione (globuli bianchi, VES e PCR);
  • Indagini strumentali che si suddividono in:
  1. La Tomografia Computerizzata (TC) dell’addome che è fondamentale per diagnosticare una diverticolosi con associata infiammazione, oppure la presenza di ascessi o perforazioni del colon;
  2. La Colonscopia che è sconsigliata durante un processo diverticolitico in atto, ma è utile in assenza di sintomi per diagnosticare la presenza di diverticoli o le eventuali conseguenze di una diverticolite (stenosi ovvero restringimento del lume colico per fenomeni di cicatrizzazione post-diverticolite).

In cosa consiste la terapia?

Come detto in precedenza, la diverticolosi è assolutamente asintomatica e dunque non necessita di nessun tipo di terapia.

Nel caso di diverticolite acuta, è necessario fare una valutazione della gravità dell’attacco acuto.

In caso di diverticolite non complicata, la terapia è medica, con antinfiammatori e antibiotici per bocca o in vena in regime di ospedalizzazione.

La diverticolite acuta complicata da perforazione colica richiede invece intervento chirurgico in regime d’urgenza. L’intervento consiste nell’asportazione del tratto di intestino perforato e la ricostruzione della continuità intestinale, o nello stesso intervento, o con un secondo intervento chirurgico a distanza di tempo, necessario per poter guarire dall’infezione addominale instauratasi con la perforazione del colon.

Solitamente questo intervento viene svolto con la chirurgia open, quindi con il taglio mediano sull’addome, anche se recentemente anche per questo tipo di interventi si sta diffondendo sempre di più la chirurgia mininvasiva.

La chirurgia trova indicazione anche nei casi di complicanze croniche della diverticolite, come ad esempio la stenosi. L’intervento in questo caso viene svolto in elezione, e prevede la rimozione della parte del colon colpita dai diverticoli (colectomia) e la ricostituzione della continuità dell’intestino mediante la sutura dei tratti sani.

Presso l’Unità Operativa del Prof. Marco Milone, questo tipo di intervento viene eseguito con tecnica mininvasiva, ovvero in laparoscopia o con la chirurgia robotica. Inoltre, è stata sperimentata una tecnica che prevede la preservazione delle strutture vascolari e nervose, evitando pertanto conseguenze funzionali che comunemente possono essere riscontrate dopo questo tipo di intervento.

Queste due tecniche all’avanguardia permettono di poter effettuare l’intervento chirurgico attraverso piccole incisioni sull’addome, con una ripresa postoperatoria del paziente molto più rapida rispetto alla tecnica open e con tempi di degenza assolutamente ridotti rispetto alla tecnica chirurgica precedentemente utilizzata.

Chirurgia Generale a Napoli