Tumori Uroteliali dell’apparato urinario

Tumori Uroteliali dell’apparato urinario

Editato da: Alice Cattelan il 12/04/2023

In questo articolo insieme al Prof. Carlo Tallarigo, esperto in Urologia, parliamo dei tumori Uroteriali, ovvero quei tumori che hanno origine dall’Urotelio

In cosa consistono i Tumori Uroteliali?

Si definiscono “uroteliali” quei tumori che prendono origine dall’urotelio, cioè dal tessuto che riveste l’apparto urinario. L'apparato urinario comprende calici e pelvi renale, uretere, vescica, uretra e si caratterizza nel corpo umano per avere la peculiare proprietà di essere impermeabile ai liquidi e quindi all’urina con cui viene a contatto.

Quali sono i soggetti a rischio e quanto sono diffusi?

Questi tumori colpiscono in prevalenza il sesso maschile e le età più avanzate, dai 60 anni in su, ma, essendo molto legate al fumo di sigaretta, sono progressivamente aumentati nel sesso femminile e nelle età più giovani (50-60 anni).
Sono anche a rischio i lavoratori delle industrie di coloranti. Un altro fattore di rischio è una pregressa radioterapia per tumori dell’utero o della prostata.

Statisticamente sono di gran lunga più frequenti i tumori uroteliali della vescica che costituiscono il 70% di tutti questi tumori. Seguono quelli dell’uretere, quelli dell’alta via escretrice renale e quelli dell’uretra.

Quali sono i sintomi?

Il sintomo più frequente di tutti questi tumori, presente in tutte le sedi, è l’ematuria, cioè la presenza di sangue nell’urina. Possono poi essere presenti altri sintomi in relazione alla sede della neoplasia come le coliche reno-ureterali per i tumori del rene e dell’uretere, il bruciore o il dolore urinario nei tumori della vescica.
L’ematuria dei tumori vescicale è tipicamente terminale e compare nella fase finale della minzione, mentre l’ematuria dell’alta via escretrice è più tipicamente totale, cioè è presente in tutte le fasi della minzione.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi prevede un primo livello costituito dall’esame standard delle urine eventualmente associato ad una urinocoltura, una ecografia addominale, un esame citologico delle urine e una uretrocistoscopia ambulatoriale in anestesia locale. Questo primo livello può già consentire una diagnosi, o porre il sospetto di urotelioma.

Si passa quindi al secondo livello diagnostico che è costituito dalla TAC addominale con mezzo di contrasto che consente di confermare la diagnosi ecografia di tumore vescicale, o di porre il sospetto di tumore reno-ureterale.

Il terzo livello, che può essere solo diagnostico, ma il più delle volte è anche terapeutico, è la uretrocistoscopia in anestesia, durante la quale si possono asportare i tumori vescicali e nel caso si può eseguire uno studio radiologico ed endoscopico dell’alta via escretrice mediante strumenti particolarmente studiati a questo scopo come gli ureterorenoscopi rigidi e flessibili.

Come vengono trattati?

La cura può essere solo endoscopica per i tumori più piccoli e superficiali, ma può richiedere interventi chirurgici più importanti che possono arrivare fino alla asportazione della vescica, del rene e dell’uretere. In base poi all’esame istologico può essere necessaria una chemioterapia cosiddetta adiuvante se eseguita dopo l’intervento. Nei tumori superficiali di alto grado è pratica comune di associare all’asportazione del tumore un ciclico di terapia cosiddetta endocavitaria, cioè portata direttamente all’interno della vescica, con il bacillo tubercolare attenuato (BCG) allo scopo di ridurre il rischio delle recidive che sono abbastanza frequenti in questi tumori.

Qual è la prognosi?

La prognosi è dipendente dalla sede, dallo stadio e dal grado della malattia. È ottima nei tumori vescicali di basso stadio e grado che possono essere controllati nel tempo mediante semplici esami di primo livello (ecografia, citologia, uretrocistoscopia ambulatoriale). Le neoplasie vescicali superficiali di alto grado richiedono invece un follow up più serrato perché sono più aggressivi e tendono ad essere multifocali, cioè possono presentarsi a mappa geografica in più punti della vescica a anche simultaneamente nell’alta via escretrice e spesso recidivano in più punti dell’albero urinario. I tumori vescicali che infiltrano la parete in profondità e i tumori dell’alta via escretrice invece hanno una prognosi peggiore.

Urologia a San Bonifacio