Aritmie e scompenso cardiaco: scopri di che cosa si tratta!

Aritmie e scompenso cardiaco: scopri di che cosa si tratta!

Editato da: Sharon Campolongo il 15/12/2022

Il Dott. Stefano Aquilani, specialista in Cardiologia, ci spiega la relazione che intercorre tra le aritmie e lo scompenso cardiaco

In che cosa si distinguono le aritmie dallo scompenso cardiaco?

Lo scompenso cardiaco è una sindrome clinica caratterizzata dall’incapacità del cuore di svolgere le sue normali funzioni. Ovviamente, ci sono vari stadi di gravità che vanno da una condizione caratterizzata da un’insufficienza di pompa in assenza di sintomi rilevanti fino a sintomi e segni così importanti da portare al decesso o alla necessità di trapianto cardiaco.

I pazienti affetti da scompenso cardiaco possono presentare diversi tipi di aritmie, tra le quali le più frequenti sono: la fibrillazione atriale, la tachicardia e la fibrillazione ventricolare. Queste ultime due possono essere causa di morte improvvisa e pertanto rivestono un ruolo di particolare importanza.

Quali sono le cause?

Le cause possono essere molteplici.

In primis, un cuore scompensato è un cuore cronicamente “affaticato” e ciò può giustificare una particolare “irritabilità” elettrica responsabile dell’insorgenza di aritmie.

Dal punto di vista anatomico e istologico, molte patologie che sono alla base della malattia che colpisce il muscolo cardiaco possono dare origine ad un aumento del tessuto fibroso a scapito del tessuto muscolare. Questo può alterare la conduzione elettrica cardiaca ed essere alla base di aritmie come quelle su menzionate.

Bisogna ricordare, inoltre, che i pazienti affetti da scompenso cardiaco assumono terapie farmacologiche che, direttamente o indirettamente, possono facilitare i fenomeni aritmici. Tra questi ricordiamo i diuretici che, determinando alterazioni degli elettroliti ematici (sodio, potassio, magnesio, ecc.), possono elicitare fenomeni aritmici. Ci sono anche altri farmaci come alcuni antibiotici, alcuni farmaci per il trattamento di patologie neuropsichiatriche ed altri ancora che possono essere causa di aritmie in persone particolarmente fragili come i pazienti affetti da scompenso cardiaco.

modellino di un cuore

Perché è importante non sottovalutare i sintomi?

I sintomi più comunemente lamentati dai pazienti con scompenso cardiaco sono:

  • Facile affaticabilità;
  • Dispnea (difficoltà respiratoria) da sforzo e talvolta a riposo nei casi più gravi;
  • Necessità di dover dormire con due o più cuscini poiché la posizione supina causa disagio e difficoltà respiratoria.

Inoltre, i pazienti si lamentano spesso di doversi alzare spesso dal letto nel corso della notte per urinare e che urinano più di notte che di giorno (nicturia). Ci sono poi dei sintomi che sono anche dei segni di malattia come il gonfiore alle caviglie e l’aumento di peso non giustificabile dall’alimentazione.

Sulla base della visita effettuata, dell’Elettrocardiogramma e dell’Ecocardiogramma Color Doppler, il Cardiologo è in grado di diagnosticare lo scompenso cardiaco e di indirizzare il paziente ad esami di livello superiore per definire poi la migliore strategia terapeutica nel singolo caso.

È possibile curare le aritmie e lo scompenso cardiaco?

Sì, è possibile. Infatti, negli ultimi anni sono stati fatti notevoli passi in avanti nel trattamento dello scompenso cardiaco sia dal punto di vista farmacologico sia dal punto di vista interventistico.

Da un lato ci sono i trattamenti atti a migliorare la performance contrattile del muscolo cardiaco (farmaci, procedure di rivascolarizzazione coronarica, stimolazione biventricolare, modulazione della contrattilità miocardica mediante dispositivo impiantabile dedicato) e dall’altro la protezione verso la morte cardiaca improvvisa su base aritmica (Defibrillatori Impiantabili Endocavitari e Sottocutanei, Ablazione Transcatetere). 

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