Contraccezione post-coitale d'emergenza: cosa è importante sapere

Contraccezione post-coitale d'emergenza: cosa è importante sapere

Editato da: Serena Silvia Ponso il 14/03/2023

La contraccezione post-coitale d’emergenza, meglio conosciuta come pillola del giorno dopo, non dev'essere considerata un metodo contraccettivo abituale. Costituisce, piuttosto, una pratica anticoncezionale d’urgenza e, in quanto tale, dev'essere utilizzata esclusivamente in seguito a un rapporto sessuale potenzialmente a rischio di gravidanza indesiderata. Ne ha parlato il Dott. Alessandro Errigo, esperto in Ginecologia e Ostetricia a Pistoia

Che cos’è la contraccezione post-coitale d’emergenza e come funziona?

La contraccezione post-coitale, o contraccezione d’emergenza, consiste nel fare ricorso a un metodo contraccettivo occasionale per impedire una possibile gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto per mancato utilizzo di contraccettivi, per errori nell'assunzione, in caso di incidenti (si rompe il preservativo, si dimentica di assumere la pillola, la spirale viene espulsa) oppure nel caso di rapporti imposti (violenza sessuale).

 

Può agire con un meccanismo sia contraccettivo che intercettivo, ovvero può bloccare l'ovulazione se non è ancora avvenuta al momento del rapporto (effetto contraccettivo), oppure impedire l'annidamento dell'embrione a livello dell' utero (effetto intercettivo).  Nel primo caso l'intervento, di tipo farmacologico, deve essere attuato subito dopo il rapporto a rischio, e comunque al massimo entro 72 -120 ore a seconda del farmaco utilizzato. In alternativa, nel secondo caso (intercezione), si può intervenire in maniera meccanica inserendo una spirale al rame subito dopo il coito o comunque il prima possibile entro 5 giorni.

 

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Quali sono i possibili effetti collaterali della contraccezione post-coitale d’emergenza? Qualsiasi donna può ricorrere a questo metodo contraccettivo?

Il levonorgestrel (progestinico), se assunto entro 72 ore, inibisce l'ovulazione e provoca, entro 2-3 settimane, un’emorragia da privazione (flusso analogo a una mestruazione). Tra i possibili effetti collaterali vi sono nausea, vomito, cefalea, astenia, tensione mammaria, dolori addominali e perdite ematiche. Il suo uso è controindicato in caso di insufficienza epatica grave, di antecedente gravidanza extrauterina e di malattia infiammatoria pelvica.

È stato stimato che l’assunzione contemporanea di due compresse di 750 mcg di levonorgestrel entro 72 ore dal rapporto a rischio possa prevenire circa l’85% delle gravidanze indesiderate.
In particolare, se l’assunzione avviene entro le 24 ore tale percentuale sale al 95%, mentre se avviene tra le 48 e le 72 ore scende al 58%.

Qual è il farmaco considerato più efficace come contraccettivo post-coitale?

Attualmente il farmaco considerato più efficace come contraccettivo post-coitale é l'ulipristal acetato (progestinico), che agisce modificando l'attività dell'ormone naturale progesterone, necessario perché si verifichi l'ovulazione. Di conseguenza é in grado di ritardare l'ovulazione fino a 5 giorni (120 ore) in un’elevatissima percentuale di donne.

Sia levonorgestrel che ulipristall acetato sono contraccettivi utilizzabili per cercare di evitare che si instauri una gravidanza. Se questa fosse già iniziata non sono in grado di interromperla.

La contraccezione post-coitale d’emergenza funziona sempre?

La contraccezione post-coitale d’emergenza non è efficace in tutti i casi. Su 100 donne che vi fanno ricorso, si verifica una gravidanza in circa 2 casi.

Però c’è da dire che complessivamente la pillola del giorno dopo può essere considerata un farmaco sicuro e maneggevole.
Gli effetti indesiderati, riportati in una bassissima percentuale di casi, sono nausea, vomito, diarrea, cefalea, mastodinia e sanguinamenti irregolari (spotting).

Cosa è importante sapere sulla contraccezione post-coitale d’emergenza?

La contraccezione post-coitale di emergenza non protegge dalle infezioni a trasmissione sessuale, ovvero non offre una protezione dall'infezione da HIV o da altre malattie a trasmissione sessuale (per esempio clamidia, condilomi genitali, herpes genitale, epatite B, gonorrea, e sifilide). Soltanto l'uso del profilattico garantisce una protezione efficace in questa direzione.

Se si è preoccupate a questo riguardo, è opportuno rivolgersi a un operatore sanitario.

 

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Ginecologia e Ostetricia a Pistoia