Dipendenza affettiva: origine e trattamento

Dipendenza affettiva: origine e trattamento

Editato da: Serena Silvia Ponso il 03/04/2023

La dipendente affettiva è stata una bambina non vista all'interno del nucleo familiare, spesso disfunzionale. Cerca di essere invisibile, indipendente e autosufficiente; comportamento che l'ha portata a reprimere i propri bisogni e le proprie emozioni. La "brava bambina" è brillante e cerca di consolare e lenire le sofferenze della madre; madre spesso infelice e non realizzata nel contesto coniugale. Così nasce la dipendenza affettiva, di cui la Dott.ssa Federica Rossi, Psicologa a Milano, ci ha già spiegato che cos’è e quali sono le sue caratteristiche, e ora ci dice come trattarla

Chi è il partner della dipendente affettiva?

La dipendente affettiva ha la tendenza a scegliere partner problematici di cui prendersi cura.

Tre tipologie di partner tipici della dipendente affettiva:

  1. Codipendente: anche il partner ha una dipendenza e collude con la love addiction. La dipendente affettiva tenta di curare la sofferenza dell’altro con il proprio amore, ma anche se capisce di non poter salvare il partner, non riesce a lasciarlo perché sarebbe un fallimento intollerabile;
  2. Narcisista: il partner domina la relazione, è svalutante e critico. La dipendente affettiva prova in tutti i modi a farsi amare, cercando di essere come lui la desidera. Quando il partner comincia a ritrarsi dal rapporto, la dipendente affettiva, per paura della perdita, accondiscende a tutte le sue richieste, tollera critiche e svalutazioni incolpandosi dell’insoddisfazione dell’altro e indebolendo così la sua autostima;
  3. Uomo impossibile: è un uomo già impegnato o distante. La dipendente affettiva coltiva la speranza e la sfida di essere scelta. Preferisce credere in un falso amore piuttosto che vivere il timore di vivere un rapporto di coppia autentico con i pericoli che può comportare.
    È abituata a ricevere poco amore fin dall’infanzia, e ciò la porta ad accontentarsi all'interno della relazione.

 

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Trattamento della dipendenza affettiva

Per uscire dalla dipendenza affettiva il primo passo è prendere consapevolezza del proprio funzionamento e dei propri schemi. In particolare, il trattamento mira a:

  1. Comprendere il proprio funzionamento, al fine di capire quale sia la motivazione sottostante la dipendenza;
  2. Modificare i legami di attaccamento insicuro e rielaborare le esperienze negative per permettere l’instaurarsi di legami significativi e soddisfacenti;
  3. Sviluppare l’assertività in modo da poter manifestare i propri bisogni senza timore di perdere l'altro;
  4. Migliorare l’autostima e la sicurezza in se stessi.

Ipnosi e dipendenza affettiva

Attraverso l'utilizzo dell'ipnosi è possibile far riemergere memorie di esperienze passate di trascuratezza, affetto condizionato o negato, attaccamento disadattivo con le figure genitoriali. Tramite l'ipnosi è possibile recuperare queste esperienze e rielaborarle in modo tale da favorire lo sviluppo dell’autonomia e della capacità di esprimere i propri bisogni.

Successivamente, si potrà procedere al rafforzamento dell’Io nell'ottica di un miglioramento dell'autostima, della capacità di tollerare la solitudine e la paura dell'abbandono attraverso esperienze emozionali correttive.

 

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