I tumori delle ghiandole salivari

I tumori delle ghiandole salivari

Editato da: Karin Mosca il 06/04/2023

Il Prof. Giuseppe Spriano, Primario di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale presso l’Istituto Nazionale Tumori di Roma, ci parla dei tumori delle ghiandole salivari e del loro trattamento, che include prevalentemente la chirurgia

Cosa sono le ghiandole salivari?

Le ghiandole salivari si dividono in maggiori e minori. Le maggiori sono la parotide, localizzata davanti e sotto il padiglione auricolare, la sottomascellare, posta sotto la mandibola, e la sottolinguale, sul pavimento della bocca sotto la lingua. Vi sono poi moltissime ghiandole salivari minori situate sotto la mucosa che riveste il cavo orale.

Il compito di tutte queste ghiandole è quello di produrre la saliva, che serve a preparare il cibo da ingerire per una corretta deglutizione.

Quali malattie possono colpire le ghiandole salivari?

Le ghiandole salivari possono essere colpite da malattie infiammatorie acute, fra tutte la classica parotite virale dei bambini, e infiammazioni croniche, conseguenti a ripetute infiammazioni acute o su base autoimmune, che possono determinare un danno alle ghiandole con ridotta secrezione di saliva e conseguente secchezza della bocca.

Nelle ghiandole salivari si possono formare anche dei calcoli, soprattutto a carico delle sottomascellari, che provocano coliche salivari. In quest’ultimo caso i sintomi sono tipici: quando il paziente inizia a mangiare la ghiandola si gonfia improvvisamente, soprattutto la sottomandibolare, e compare il dolore. I primi episodi solitamente si risolvono, ma la ripetizione delle coliche indirizza verso una semplice diagnosi. La soluzione è chirurgica e consistere nel rimuovere il calcolo dalla bocca. In casi con molte recidive, dev’essere rimossa la ghiandola salivare stessa.

Nelle ghiandole salivari si possono formare anche tumori. Questi sono abbastanza comuni, ma fortunatamente la maggior parte di loro sono benigni. Il più frequente è l’adenoma pleomorfo che, pur rimanendo un tumore benigno, si può riformare se non viene tolto completamente.

Quali sono le cause dei tumori delle ghiandole salivari? Come vengono diagnosticati?

Le cause d’insorgenza di questi tumori non sono specifiche. L’unico dato importante è che sono molto frequenti negli Esquimesi e questo porta a ipotizzare cause genetiche ereditarie.

In caso di ingrossamento di una ghiandola salivare, l’ecografia è l’esame più importante: oltre ad essere di semplice esecuzione, dà indicazioni precise sulle sede e sulle dimensioni del tumore e sul suo contenuto. Durante l’ecografia si può eseguire l’agoaspirato, che permette anche l’esame istologico.

Come si trattano i tumori delle ghiandole salivari?

Il trattamento di questi tumori è prevalentemente chirurgico. Nei tumori benigni bisogna asportare una larga porzione della ghiandola parotide, e non limitarsi a togliere il nodulo, per ridurre le possibilità di recidive. Nei tumori maligni andrà rimossa tutta la ghiandola.

Poiché il nervo facciale attraversa la parotide e raggiunge tutti i muscoli della faccia permettendo i movimenti mimici, l’eventuale lesione del nervo o di alcuni suoi rami durante l’intervento può determinare la paralisi di questi muscoli. Per ridurre questo rischi bisogna scoprire precocemente i tumori ed operarli quando sono di piccole dimensioni.

Mentre per i tumori benigni la possibilità di recidiva è bassa, e se avviene è richiesto un secondo intervento molto complicato, la possibilità di guarigione nel caso di tumori maligni dipende da una serie di fattori: se i tumori sono piccoli e poco aggressivi le possibilità di guarigione sono molte; in caso di tumori voluminosi o con metastasi o più aggressivi andrà aggiunta la radioterapia post-operatoria. La diagnosi precoce, come per molti tumori, si rivela l’arma più importante per una buona guarigione.

 

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