Lombalgie: tutto ciò che devi sapere

Lombalgie: tutto ciò che devi sapere

Editato da: Serena Silvia Ponso il 05/07/2023

Le lombalgie sono dei disturbi di carattere muscolo-scheletrico che interessano i muscoli e le ossa della regione lombare, che corrisponde con parte inferiore della schiena. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Giovanni Martucci, specialista in Ortopedia e Traumatologia

Quali e quante sono le lombalgie?

Le lombalgie sono diverse e possono distinguersi in varie forme a seconda della durata:

  1. Lombalgia acuta: si caratterizza per la comparsa improvvisa di un forte dolore che generalmente tende a risolversi nel giro di pochi giorni. A questa categoria appartiene il cosiddetto “colpo della strega”, ossia una contrattura muscolare provocata dal sollevamento di un peso eccessivo o da un movimento brusco;
  2. Lombalgia subacuta: in questo caso il dolore si protrae più a lungo rispetto alla lombalgia acuta, ma scompare entro 12 settimane;
  3. Lombalgia cronica: nonostante il dolore sia più sopportabile rispetto a quello acuto, si tratta della forma di lombalgia più invalidante, dato che permane per più di 3 mesi compromettendo le normali attività quotidiane.

 

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Lombalgie meccaniche: di cosa si tratta?

Quali sono le cause delle lombalgie?

Come abbiamo detto, la lombalgia acuta può essere determinata da infortuni muscolari oppure da eccessivi sforzi. A volte, però, la causa può essere correlata ai dischi intervertebrali, nel momento in cui uno di questi si rompe oppure spinge su un nervo provocando dolore (se si tratta del nervo sciatico si parla di sciatalgia, da non confondere con la lombalgia).

Anche la postura scorretta potrebbe essere la causa delle lombalgie sopra citate, così come un peso mal ripartito su una spalla piuttosto che un’altra (per questo è importante fare attenzione a come posizioniamo sulle nostre spalle borse, valigette e zaini).

Oltre a queste cause principali, vi sono poi delle condizioni croniche che a lungo andare possono portare alla comparsa di lombalgie: stenosi spinale, spondilite anchilosante e fibromialgia.

Chi sono i soggetti maggiormente a rischio di lombalgie?

I soggetti a rischio lombalgie sono soprattutto i giovani di 30 anni, ma le probabilità di riscontrare questo problema aumenta di gran lunga con l’avanzare dell’età.

Come si diagnostica una lombalgia?

Il mal di schiena è un sintomo molto comune che interessa molte persone nel mondo; basti pensare che secondo le stime 9 persone su 10 sperimentano il mal di schiena almeno una volta nella vita. Esistono però diverse tipologie di mal di schiena, dunque come fare a capire se si tratta di lombalgia? Con una corretta diagnosi, che si divide in diverse fasi:

  1. Prima di tutto il medico specialista dovrà effettuare una valutazione completa dei sintomi del paziente chiedendogli informazioni sul dolore e la sua localizzazione, ma anche sulla sua intensità, sui fattori scatenanti e sulla durata dei sintomi.
  2. Successivamente il medico effettuerà un esame fisico completo, durante il quale palperà la colonna vertebrale, la schiena e i muscoli che la interessano per individuare un’eventuale tensione muscolare, anomalie strutturali o segni di irritazione nervosa. Il medico dovrà valutare la presenza di punti di sensibilità e la gamma di movimento.
  3. In caso di possibili lombalgie, il medico richiederà al paziente eventuali esami, quali radiografie, test di imaging, tomografia computerizzata (CT) o risonanza magnetica (MRI), che permetteranno di individuare eventuali anomalie strutturali, come ad esempio la stenosi spinale, le ernie del disco o le fratture vertebrali.

Trattamenti per le lombalgie

I trattamenti utili per le lombalgie possono essere diversi a seconda della lombalgia in corso, dei sintomi e delle condizioni del paziente.

Se la lombalgia è acuta allora può essere trattata con antidolorifici da banco, come ad esempio ibuprofene, paracetamolo o naprossene. Le creme antidolorifiche possono poi essere utilizzate per i dolori muscolari superficiali.

In caso invece di lombalgia subacuta, il medico potrebbe suggerire al paziente farmaci più pesanti, o in alcuni casi iniezioni alla schiena, che di solito contengono farmaci steroidei.

Infine, se la lombalgia è cronica e interferisce con le attività quotidiane, allora potrebbe essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico nel momento in cui gli altri trattamenti non risultano essere efficaci.

 

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Lombalgia: come evitare che diventi cronica?

Ortopedia e Traumatologia a Bari