Obesità dell’adulto: eccessi alimentari e stile di vita sbagliato
L’obesità rappresenta una sindrome caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso e di aumento di peso. Se non presa in considerazione potrebbe causare gravi danni alla salute. Lo spiega la Dott.ssa Cinzia Salani, esperta in Dietologia a Genova
Cos’è l’obesità?
L’obesità è una malattia cronica complessa caratterizzata da un eccesso di grasso nell'organismo che si traduce in un aumento di peso. Nella maggior parte dei casi è dovuta a un eccesso alimentare associato a scarso movimento e quindi a uno stile di vita sbagliato. Viene definita misurando l'Indice di Massa Corporea o Body Mass Index (BMI), ormai accettato a livello internazionale con un calcolo che mette in rapporto il peso con l'altezza.
Si divide il peso corporeo (espresso il kg) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri).
Un BMI compreso tra 25 e 30 depone per una condizione di sovrappeso, al di sopra di 30 per obesità.
Da cosa è regolato il peso corporeo?
Il peso corporeo di una persona è determinato da vari fattori (genetici, ambientali e comportamentali) che interagendo tra di loro influenzano in varia misura il bilancio energetico, cioè il rapporto che esiste tra entrate e uscite energetiche. Diciamo che un peso ottimale o ragionevole generalmente esprime un bilancio in equilibrio tra entrate e uscite energetiche: in altre parole le calorie introdotte con gli alimenti "pareggiano" quelle che l'organismo spende per le sue attività di base e per il movimento. Il peso corporeo è, quindi, la risultante di un equilibrio dinamico tra entrate e uscite energetiche.
Se si introducono più calorie di quante l'organismo ne consuma (bilancio energetico positivo) l’eccesso di calorie/energia si accumula nel corpo sotto forma di grasso. Non sempre però questa equazione tra energia che entra ed energia che esce è così matematica. È il caso ad esempio delle conseguenze dell'effetto yo-yo: ripetuti dimagrimenti ottenuti nel tempo con diete molto rigide, spesso associate a farmaci, che si alternano a improvvisi recuperi dei chili perduti creano una sorta di resistenza al trattamento.
Quali sono le conseguenze dell'obesità?
L'obesità favorisce l'infiammazione, predispone al diabete, all'aumento di colesterolo nel sangue, all'ipertensione arteriosa e alle malattie cardiocerebrovascolari (infarto cardiaco, ictus), per non parlare di malattie articolari, problemi respiratori e tumori.
Trattamento dell'obesità
Il trattamento sostanzialmente si basa su un programma di modifica dello stile di vita, che possa ripristinare l'equilibrio tra energia introdotta ed energia spesa. Ciò si ottiene con una moderata ed equilibrata riduzione dell'alimentazione e con un aumento dell'attività fisica, da mantenere nel lungo termine. Se la restrizione calorica è moderata e fattibile e il movimento è adeguato alle condizioni del soggetto, ci sono possibilità che il trattamento venga portato avanti come scelta consapevole di salute. Purtroppo si cade sempre nella tentazione di volere perdere peso rapidamente e allora molti si sottopongono a diete drastiche e insostenibili che portano in breve tempo a riprendere le precedenti errate abitudini e a recuperare il peso perduto "con aggiunta degli interessi". Colpa anche degli inganni delle industrie delle diete che promettono risultati miracolosi, ottenibili senza fatica, se si utilizzano determinati prodotti o diete sempre più strane sostenute da soli interessi economici e scarse documentazioni scientifiche.
Per evitare gli importanti danni alla salute che possono derivare da questo caos informativo (che non fa altro che peggiorare la condizione dell'obesità), è bene rivolgersi a medici specialisti in scienza dell'alimentazione per avviare un ampio programma personalizzato di educazione terapeutica in tutta sicurezza, eventualmente con il supporto di altri professionisti (dietista, endocrinologo, psicologo, ecc.).
Per sapere di più sull'Obesità, consulta il nostro Dizionario Medico.