Tumori cerebrali primitivi o gliomi: scopri di più!

Pubblicato il: 09/01/2024 Editato da: Sharon Campolongo il 09/01/2024

I tumori cerebrali primitivi si formano direttamente nel cervello dalle cellule gliali (astrociti) e, per questo motivo, si chiamano gliomi o astrocitomi. Si possono replicare in aree differenti del cervello oppure diffondere nel midollo. Come tutte le neoplasie, non sono infettivi, né contagiosi; non sono di solito ereditari, a parte casi eccezionali in cui sono espressione di particolari malattie genetiche

Quali sono le cause dei tumori cerebrali?

Le cause non sono del tutto chiare. Inoltre, non è stato ancora dimostrato che gli impulsi elettrici trasmessi dai telefoni cellulari possano essere dannosi per la salute.

I tumori cerebrali sono classificati secondo quattro gradi di malignità:

  • grado 1: si tratta di un tumore benigno, cresce in maniera molto lenta e non invade i tessuti adiacenti;
  • grado 2: in questo caso il tumore possiede un basso grado di malignità, perciò cresce lentamente, con la possibilità di invadere il tessuto cerebrale circostante; può ripresentarsi dopo il trattamento con una recidiva a un grado di malignità uguale o più alto;
  • grado 3: il tumore è maligno, caratterizzato da cellule che crescono e si moltiplicano in maniera molto veloce, invadendo il tessuto cerebrale circostante fino a distruggerlo; la recidiva è frequente e generalmente è di grado più alto;
  • grado 4: il tumore è aggressivo e, pertanto, le cellule crescono e si moltiplicano in maniera molto rapida, invadendo diffusamente i tessuti cerebrali circostanti e distruggendoli.

Quali sono i segni e i sintomi dei tumori cerebrali?

La sintomatologia dei gliomi non è specifica e i disturbi indotti sono comuni a molte altre malattie a carico del sistema nervoso.

Segni e sintomi dipendono dalle dimensioni del tumore e dalla parte di cervello interessata dalla malattia: quando il tumore coinvolge una zona del cervello che governa una determinata funzione, tale funzione risulta alterata.

Infatti, quando e cellule tumorali si moltiplicano in maniera incontrollata, il cranio, essendo una struttura rigida, non può espandersi e quindi si crea una pressione all’interno della testa e si verificano sintomi come:

  • cefalea: più intensa al mattino e può peggiorare con il movimento del capo, oppure se si starnutisce, si tossisce, si cambia posizione, e così via;
  • nausea: si accompagna spesso alla cefalea;
  • vomito.

modellino di un cervello e delle sinapsi

Inoltre, è possibile che il tumore cerebrale provochi l’ipertensione endocranica, che può essere causata da tre fattori, quali:

  • aumento di volume del tumore all’interno della scatola cranica, con compressione delle strutture adiacenti;
  • blocco della circolazione del liquor cerebrospinale attraverso i ventricoli e intorno al cervello;
  • edema cerebrale dovuto a un accumulo di liquido extracellulare.

Nel caso in cui la pressione endocranica sia molto elevata, possono comparire anche disturbi della vista e dello stato di coscienza. Come già accennato, i disturbi e la comparsa dei sintomi variano a seconda dell’emisfero e del lobo cerebrale interessati dal tumore.

Da questo punto di vista, i sintomi più frequenti possono includere:

  • disturbi del movimento;
  • disturbi della memoria;
  • allucinazioni sensoriali;
  • crisi epilettiche;
  • disturbi nella comprensione del linguaggio parlato o scritto;
  • disturbi della sensibilità;
  • incapacità di eseguire volontariamente un gesto (protrudere su comando la lingua, vestirsi correttamente, ecc.);
  • disturbi della vista (perdita della visione di mezzo campo visivo; immagine sdoppiata);
  • movimenti involontari degli occhi;
  • disturbi dell’equilibrio;
  • difficoltà di deglutizione;
  • disturbi della sensibilità;
  • motilità degli arti.

Come si formula la diagnosi?

Se si sospetta la presenza di un tumore cerebrale, gli esami da eseguire sono TAC e RMN cerebrale con mezzo di contrasto.

Qual è il trattamento?

Generalmente, in caso di tumori cerebrali si ricorre alla chirurgia; tuttavia, non è sempre praticabile, poiché dipende dalla localizzazione della lesione e dai rapporti di questa con le strutture funzionalmente più importanti del sistema nervoso.

L’intervento che richiede l’apertura della scatola cranica si chiama craniotomia e si esegue, per lo più, in anestesia generale, tranne in casi strettamente selezionati.

Il Neurochirurgo realizza con precisione l’intervento grazie all’ausilio di strumenti molto sofisticati di microchirurgia e al supporto di immagini TC e RMN che lo guidano. In questo modo, è possibile localizzare le strutture cerebrali con precisione millimetrica, sia nella fase di programmazione sia durante l’esecuzione dell’intervento.

Invece, per quanto riguarda la procedura, il Neurochirurgo, dopo aver inciso il cuoio capelluto, è in grado di rimuovere il tumore tramite un lavoro di progressivo isolamento e asportazione della lesione. Dopodiché, chiude l’incisione riposizionando al suo posto il tessuto osseo e bloccandolo con placchette metalliche o fili di sutura.

Il tumore che è stato asportato, viene studiato dal Neuropatologo, il quale definisce la diagnosi istologica e molecolare, sulla quale, di concerto con il Radioterapista ed il Neuro-Oncologo si valuta la necessità di eseguire trattamenti aggiuntivi come radioterapia e/o chemioterapia.

Neurochirurgia a Milano

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