Inappetenza nell’anziano: cosa comporta?

Inappetenza nell’anziano: cosa comporta?

Editato da: Sharon Campolongo il 16/05/2023

L’inappetenza rappresenta un problema molto frequente negli anziani ed è spesso causa di malnutrizione e altre complicanze per la salute. Pertanto, è importare affrontare questa condizione per poterla prevenire. Approfondiamo questo tema con il Prof. Emanuele Marzetti, specialista in Geriatria e Gerontologia

Quali sono le cause dell’inappetenza nell’anziano?

L’inappetenza in età avanzata è un problema molto complesso che riconosce tra le sue cause fattori legati all’invecchiamento (ad es., alterazioni del senso del gusto e dell’olfatto, difficoltà nella masticazione, sazietà precoce, rallentamento dei processi di digestione, costipazione) e una diminuzione del fabbisogno energetico legata a ridotta attività fisica.

Altre cause relativamente frequenti includono:

Anche l’utilizzo di alcuni farmaci contribuisce all’inappetenza negli anziani poiché possono alterare il senso del gusto, provocare nausea, ridurre il transito intestinale o alterare la flora microbica intestinale.

due persone anziane che si fanno compagnia

Cosa fare in caso di inappetenza nell’anziano?

Per affrontare l’inappetenza nell’anziano è fondamentale rivolgersi allo specialista per poter identificare la causa della condizione e decidere il trattamento più adeguato al singolo caso.

Esistono varie strategie per stimolare l’appetito e migliorare la nutrizione negli anziani.

In primo luogo, è necessario verificare la presenza di cause organiche di inappetenza e, ove possibile, rimuoverle. Ad esempio, nelle persone che soffrono di stitichezza è essenziale prescrivere opportuni rimedi farmacologici e non per favorire la regolarità intestinale. Va inoltre tenuto presente che la dieta stessa può essere opportunamente modulata allo scopo, favorendo il consumo di verdura e frutta e assicurando un’adeguata idratazione. In coloro che soffrono di disturbi dell’umore è necessaria la prescrizione di un trattamento specifico che, a seconda dei casi, può avvalersi di farmaci o strategie non farmacologiche. È essenziale poi passare in rassegna le medicine assunte dal paziente, identificando ed eliminando quelle che potenzialmente contribuiscono all’inappetenza.

Come regola generale, si raccomanda di offrire pasti regolari e a elevato valore nutrizionale in base alle esigenze e alle problematiche di ciascuno. Ad esempio, in presenza di problemi di deglutizione, potrà essere utile privilegiare cibi di consistenza morbida o liquida. Nelle persone che hanno difficoltà a consumare un pasto intero sarà opportuno frazionare i pasti, così da assicurare un apporto energetico e di nutrienti adeguato. In casi selezionati, sarà valutata l’opportunità di prescrivere una supplementazione nutrizionale, la cui composizione in termini di calorie e singoli nutrienti deve essere decisa tenendo conto delle specifiche esigenze dietetiche del paziente.

Un aspetto importante e spesso trascurato in tema di nutrizione dell’anziano è rappresentato dal contesto ambientale in cui il pasto è consumato. È consigliabile, ad esempio, favorire la consumazione dei pasti in compagnia, meglio se con familiari o amici, in modo da favorire la convivialità e la piacevolezza del mangiare.

Infine, non per ordine di importanza, è fondamentale che il medico valuti regolarmente le abitudini alimentari del paziente anziano e ne monitori il peso corporeo, al fine di identificare precocemente eventuali problemi di inappetenza e affrontarli prima che insorgano complicazioni per la salute.

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