Il papilloma virus, o “Human Papilloma Virus” (HPV), è un piccolo virus che può infettare cute e mucose. Di HPV ne esistono circa 200 tipi diversi, e una quarantina di questi prediligono infettare l’area genitale sia nell’uomo che nella donna. Ne abbiamo parlato con il Dott. Lorenzo Agoni, Ginecologo a Brescia
A cosa può portare un’infezione da HPV?
Dipende dal tipo di HPV. Una quindicina di tipi si definiscono “ad alto rischio” perché possono causare tumore, principalmente alla cervice uterina. Per fortuna si tratta di un evento molto raro. Tuttavia, la definizione di “alto rischio” sottolinea proprio questa possibilità.
Esistono poi tipi a “basso rischio”, che non sono correlati con i tumori ma con una patologia che, seppur benigna, è molto fastidiosa: la condilomatosi. I condilomi sono piccole escrescenze verrucose che possono presentarsi a livello genitale.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: L’importanza di un microbiota vaginale in salute
Quali sono i sintomi dell’HPV?
L’infezione di per sé non comporta nessun sintomo. Di fatto, la maggioranza delle persone che hanno un’infezione attiva da HPV non lo sanno nemmeno.
Un sintomo diagnostico per l’infezione è proprio la comparsa di condilomi genitali.
Un altro modo per scoprire di aver un’infezione da HPV è risultare positivi al pap-test. Tuttavia, il pap-test non diagnostica l’infezione, ma i danni che il virus causa alle cellule della cervice uterina.
Come si trasmette l’HPV?
La principale via di trasmissione è quella sessuale. Una diversa via di trasmissione, possibile ma meno efficiente, è attraverso oggetti contaminati come gli asciugamani.
Come avviene la diagnosi di HPV?
La presenza di condilomi o di un’alterazione significativa al pap-test può essere sufficiente a porre diagnosi di infezione da HPV. Tuttavia, non ci permette di definire quale tipo di HPV sia presente.
È disponibile un test molecolare, l’HPV-DNA test, che permette tramite un tamponcino, con un prelievo simile a quello del pap-test, di avere la diagnosi sul tipo di HPV, se ad “alto rischio” o a “basso rischio”. In caso di HPV ad “alto rischio”, è importante mantenere la sorveglianza sui possibili danni alla cervice uterina, sottoponendosi regolarmente al pap-test.
Quali sono i possibili trattamenti per l’HPV?
Non esistono terapie standardizzate contro l’HPV. L’infezione tende a spegnersi da sola in alcuni mesi o anni. Tuttavia, è possibile intervenire chirurgicamente sui condilomi mediante laser, diatermocoagulazione o crioterapia. È inoltre importante intervenire sulla cervice uterina in caso di danni significativi (le cosiddette displasie di alto grado) mediante intervento di conizzazione.
Nessuna di queste procedure elimina l’infezione, ma solo i danni dovuti alla presenza del virus.
Una strategia efficace per evitare l’infezione da HPV è costituita dal vaccino, che si è dimostrato anche utile nell’abbassare il tasso di recidiva nelle persone già positive.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Papilloma virus: cosa c’è da sapere?