Stenosi aortica e trattamento

Stenosi aortica e trattamento

Editato da: Serena Silvia Ponso il 26/09/2023

Quando la valvola aortica si restringe, il passaggio del sangue dal ventricolo sinistro all'aorta ascendente viene ostruito, provocando nei casi più gravi l’insufficienza cardiaca. Si parla in questi casi di stenosi aortica, e il Dott. Giuseppe Bruschi, Cardiochirurgo a Milano, ci spiega come trattarla

Quanto è diffusa questa patologia cardiaca?

Stando agli ultimi dati scientifici diffusi dalle associazioni internazionali di cardiochirurgia, la cardiopatia valvolare si sta riscontrando con maggiore frequenza non solo in Italia ma in tutto l’Occidente, colpendo 1 individuo su 8 nei Paesi più sviluppati.

Dopo i 65-70 anni di età la cardiopatia valvolare può essere determinata da cause di natura congenita o acquisita, e la forma degenerativa calcifica dell’anziano è quella più frequente.

Come si diagnostica la stenosi aortica?

Per capire se si tratta di stenosi aortica, si possono effettuare indagini quali:

  1. elettrocardiogramma;
  2. ecocardiografia;
  3. test da sforzo;
  4. cateterismo cardiaco;
  5. esame obiettivo stetoscopico;
  6. esame stetoscopico;
  7. radiografia del torace (RX-torace).

Tra queste è però preferibile ricorrere all’ecocardiografia con tecnologia Doppler, che permette di valutare le ripercussioni sul cuore e la gravità della situazionesincope.

 

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Quali sono i sintomi che possono indicare la presenza di stenosi aortica?

La stenosi aortica si differenzia dalle altre cardiopatie per alcuni sintomi principali, ovvero la sincope, il dolore al torace e la dispnea da sforzo, ma possono comparire altri sintomi quali aritmia o palpitazioni e stanchezza.

Come comportarsi in caso di stenosi aortica? Quali sono i trattamenti consigliati?

Prima di procedere con il trattamento, è bene capire quali sono i sintomi e qual è la gravità del restringimento valvolare.

Se la stenosi aortica è asintomatica, è sufficiente un monitoraggio periodico di tale condizione grazie a un test da sforzo e un’ecocardiografia.
Se invece la stenosi aortica comporta sintomi importanti, ossia altre patologie cardiache, allora è necessario ricorrere all’operazione chirurgica al fine di correggere la valvola. Non esistono infatti dei farmaci in grado di sostituire la terapia chirurgica: si può ricorrere ad essi solo per tenere sotto controllo i sintomi ed eventuali complicanze.

Attraverso il trattamento chirurgico il Cardiochirurgo può:

  1. sostituire in toto la valvola aortica danneggiata con una artificiale per via chirurgica mininvasiva o per via transcatetere;
  2. riparare la valvola aortica per ripristinare le sue funzioni originarie, di solito mediante tracotomia, anche se è possibile farlo con pratiche meno invasive quali modalità transcatetere o minitoracotomia;
  3. allargare l’orifizio valvolare con un catetere a palloncino fatto passare attraverso la valvola aortica, di solito nei pazienti molto giovani, che ancora non possono sottoporsi agli interventi invasivi precedentemente indicati.

 

Per sapere di più sulla Stenosi aortica, consulta il nostro Dizionario Medico.

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