Tumori del colon retto: piccola guida

Pubblicato il: 25/03/2024 Editato da: Veronica Renzi il 25/03/2024

I tumori del colon retto appartengono nella maggioranza dei casi al gruppo degli adenocarcinomi. Approfondiamo l’argomento con il Dott. Pietro Angelo Gaetano Bisagni, specialista in Chirurgia generale a Lodi

Sintomi e diagnosi

I sintomi più frequenti di presentazione sono il sanguinamento caratterizzato da presenza di sangue nelle feci e/o anemia o la stenosi dell’intestino caratterizzata da difficoltà a scaricarsi, dolori addominali, vomito e occlusione intestinale.

In tutti questi casi è opportuno eseguire una colonscopia per individuare l’eventuale presenza di una neoplasia ed eseguire una biopsia. Successivamente sarà necessario completare gli accertamenti di stadiazione con un TC torace e addome per escludere la presenza di lesioni a distanza (metastasi) e valutare i rapporti della neoplasia con le strutture vicine.

Lo specialista chirurgo, sulla base dei sintomi presentati, della visita clinica, degli accertamenti eseguiti (con eventuali aggiunte di esami più specifici in alcune situazioni particolari) e dopo essersi confrontato con un team multidisciplinare, stabilirà il trattamento adatto al caso.

Opzioni di trattamento

Il trattamento richiede abitualmente un intervento chirurgico di resezione del colon retto che attualmente si svolge nella maggioranza dei casi con tecniche mininvasive ovvero in laparoscopia asportando la parte dell’intestino malata e ricostituendo la continuità dell’intestino mediante una anastomosi (sutura interna). La degenza in queste condizioni ha una durata variabile tra i 5 e i 7-8 giorni in ospedale e la ripresa è buona.

Dopo l’intervento sulla base dell’analisi definitiva sul pezzo asportato si deciderà insieme al collega oncologo se ci sia indicazione a eseguire una terapia adiuvante (ovvero una chemioterapia).

In alcuni casi, secondo la stadiazione della malattia, si decide di eseguire una chemioterapia associata o meno a radioterapia in prima battuta, seguita frequentemente, ma non sempre, da un intervento chirurgico.

Fattori di rischio e prevenzione

Aderire allo screening per i tumori del colon retto, facendo l’analisi delle feci ogni 5 anni alla ricerca di sangue occulto fecale e eventualmente eseguendo una colonscopia quando indicata, è una buona strategia per fare diagnosi precoce di questa malattia. Alcune categorie ritenute a rischio devono invece sottoporsi a indagini più ravvicinate secondo le indicazioni del medico curante.

Oggi la diagnosi precoce, l’approccio mininvasivo e i protocolli per la ripresa rapida postoperatoria (protocollo ERAS Enhanced Recovery After Surgery) consentono di curare il paziente in modo adeguato di diminuire l’impatto di questa malattia sulla vita del paziente riducendo al minimo la necessità di interventi invalidanti che invece possono ancora essere necessari quando la malattia è già in stadio avanzato al momento della diagnosi.

Chirurgia Generale a Lodi

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