Celiachia: oggi è facile porvi rimedio

Celiachia: oggi è facile porvi rimedio

Editato da: Jennifer Verta il 13/04/2023

La celiachia si sviluppa generalmente in età pediatrica, ma non sono oggi rari i casi in cui si presenti anche da adulti. Il Dott. Paolo Kosova, esperto in Pediatria a Napoli, ci spiega come è possibile convivere con questa patologia cronica

Cos’è la celiachia?

La celiachia è una malattia immunomediata dovuta a un’intolleranza permanente al glutine ,che si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti. Si tratta di una delle malattie croniche più diffuse, con un’incidenza calcolata intorno all’1%. A tutt’oggi sono registrati oltre 200.000 casi in Italia, ma i programmi di screening dimostrano che ce ne sono all’incirca 400.000 non diagnosticati. Questa malattia si manifesta nella maggioranza dei casi in età pediatrica, ma l’insorgenza è comunque possibile a qualsiasi età.

Quali sono i sintomi della celiachia?

Sino a qualche decennio orsono si riteneva che la celiachia si manifestasse esclusivamente con sintomi gastrointestinali, in particolare con diarrea cronica accompagnata da perdita di peso e/o scarso accrescimento. Al giorno d’oggi, invece, è ormai chiaro che ci troviamo di fronte a una condizione che può avere una presentazione molto variabile e soprattutto con sintomi non necessariamente inerenti all’apparato digerente. L’esordio della malattia non può prescindere ovviamente dall’assunzione del glutine, e quindi non si può manifestare prima dei sei mesi, epoca in cui i bambini hanno iniziato ad assumere cereali contenenti glutine, con lo svezzamento.

I quadri clinici, come dicevo, sono estremamente variabili e i sintomi di esordio possono essere i seguenti:

La celiachia può presentarsi in associazione ad altre patologie?

È importante sapere che la celiachia è statisticamente più frequente in alcune condizioni patologiche come la tiroidite autoimmune, il diabete mellito, l’artrite reumatoide, l’atassia autoimmune e alcune malattie cromosomiche come la sindrome di Down e la sindrome di Turner. Il sospetto quindi può nascere in presenza di uno di questi sintomi, anche se si tratta di quadri clinici che possono comunque riconoscere anche altre cause.

 

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Come si diagnostica la celiachia?

Attualmente sono disponibili analisi di sangue molto sensibili con le quali è possibile confermare il sospetto di malattia celiaca. L’analisi principale è il dosaggio degli anticorpi antitransglutaminasi, ma ci sono anche altre analisi che possono essere praticate nei bambini sotto i due anni (AGA). Occorre comunque fare capo a un centro di riferimento ospedaliero ove sia possibile eseguire test di conferma e dove possa essere redatto il certificato necessario per l’iscrizione al registro regionale. È certamente importante cercare di porre la diagnosi nei tempi più brevi possibili, ma occorre dire che le conseguenze a cui può condurre una diagnosi tardiva sono tutte reversibili con l’opportuna dieta. Oggi in effetti, rispetto al passato, in una certa percentuale di casi non è nemmeno strettamente necessario praticare la biopsia intestinale per accertare la diagnosi, ma la responsabilità di questa scelta spetta sempre al medico competente del centro di riferimento, che deve assicurarsi che siano soddisfatti alcuni criteri fondamentali per evitare questa procedura.

Qual è la terapia per curare la celiachia?

L’unica terapia della celiachia è l’esclusione dalla dieta degli alimenti contenenti il glutine. La cosiddetta dieta “gluten free” deve essere rispettata rigorosamente per tutta la vita al fine di evitare le possibili complicazioni della celiachia. Oggi, le aziende specifiche forniscono una vasta gamma di prodotti adatti a soddisfare le esigenze alimentari dei celiaci, e non solo le farmacie, ma anche le grandi catene commerciali hanno banchi dedicati alla vendita di questi prodotti.

L’importanza di una buona abitudine

Naturalmente nel caso dei bambini sono i genitori a essere responsabili delle scelte alimentari dei propri figli, e ciò diventa abbastanza facile quando le diagnosi vengono eseguite precocemente perché ciò facilita l’abitudine dei “pazienti” a seguire una dieta corretta. Ovviamente esistono fasce di età, come l’adolescenza, durante le quali le esigenze di socializzazione possono creare difficoltà ai celiaci ma, fortunatamente, l’offerta anche da parte dei locali che fanno ristorazione è migliorata nettamente negli ultimi anni, con la possibilità di richiedere pietanze senza glutine. Ovviamente i genitori di questi pazienti devono saper responsabilizzare in modo adeguato i loro figli spiegando loro l’importanza di seguire la corretta alimentazione e ricordarsi di controllare periodicamente le analisi per assicurarsi dell’aderenza alla dieta. Concludendo, oggi la celiachia, se ben curata, non va considerata una vera e propria malattia, ma va tenuto sempre a mente il concetto che una dieta scorretta sicuramente comprometterà la salute di questi pazienti.

 

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