Fertilità ed endometriosi: quale relazione esiste?

Fertilità ed endometriosi: quale relazione esiste?

Editato da: Sharon Campolongo il 04/04/2023

L’endometriosi è una patologia molto diffusa, ma poco conosciuta: si stima che il 10-12% delle donne in età fertile presenti tale malattia. L’endometriosi influisce in maniere negativa non solo sulla capacità lavorativa della donna, ma anche sulla sua sfera riproduttiva e relazionale. Approfondiamo questo argomento con il Prof. Antonio Colicchia, specialista in Procreazione Assistita

Endometriosi: cause e sintomi

L’endometriosi consiste in un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, dovuta alla presenza anomala di cellule endometriali all’esterno dell’utero. Tali cellule tendono a formare delle raccolte più o meno grandi causando reazioni cicatriziali ed aderenze che danno origine a lesioni, impianti, noduli o cisti.

Generalmente, il sintomo più frequente è il dolore con forti crampi mestruali (dismenorrea) che si sentono nell’addome e nella parte inferiore della pelvi all’altezza del retto. La sintomatologia dell’endometriosi è caratterizzata anche da:

Diagnosi dell’endometriosi

Generalmente, l’endometriosi si diagnostica attraverso una valutazione clinica della paziente che lamenta di avere mestruazioni dolorose, invalidanti, trattate con farmaci.

Per avere una conferma della diagnosi è necessario realizzare un esame pelvico, un’ecografia o una laparoscopia.

Da poco è disponibile un test salivare che evidenzia con una accuratezza diagnostica di oltre il 90% la presenza di endometriosi anche nella sua fase iniziale. Questo test rappresenta una svolta nella diagnosi di endometriosi pelvica che molto spesso è individuata dopo molti anni (dai 5 ai 10) dalla sua insorgenza con conseguenze molto importanti sulla qualità di vita e sulla fertilità.

Stadi dell’endometriosi e problemi di fertilità

Secondo l’American Fertility Society esiste una classificazione dell’endometriosi a seconda della gravità della patologia:

  • Stadio I: si tratta della malattia iniziale in cui non ci sono aderenze, ma solo focolai endometriosici isolati;
  • Stadio II: è la fase lieve in cui ci sono focolai più numerosi e qualche aderenza;
  • Stadio III: la malattia si trova nello stadio moderato dove sono presenti lesioni multiple e aderenze peritubariche e periovariche;
  • Stadio IV: si tratta della fase più severa in cui si creano aderenze diffuse e noduli endometriosici che possono intaccare gli organi e le strutture adiacenti. Infatti, in questo stadio viene coinvolto anche il setto retto-vaginale.

L’endometriosi severa con aderenze estese e danni a carico dell’organo influisce negativamente sulla fertilità della donna.

Infatti, l’infertilità si riscontra in circa il 30-40% delle donne colpite da endometriosi.

Quindi, è fondamentale che ogni donna affetta da endometriosi sia cosciente del fatto che questa malattia ha gravi ripercussioni sulla fertilità.

Trattamenti per la patologia

Nei casi più lievi, ossia dove i sintomi sono moderati e le dimensioni delle cisti ovariche sono minori di 5 cm, si ricorre a un trattamento farmacologico che mantenga sotto controllo la progressione della patologia e il dolore pelvico.

Invece, nei casi più gravi di dolore pelvico, è necessario ricorrere alla chirurgia. La tecnica chirurgica utilizzata in questi casi è la Laparoscopia. È opportuno che prima dell’intervento ci sia una consulenza con un ginecologo che si occupa di fecondazione assistita che possa valutare una raccolta di ovociti per una loro crioconservazione, con lo scopo di soddisfare una possibile richiesta produttiva successiva.

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