Valvola aortica: quando sostituirla!

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Pubblicato il: 08/06/2018 Editato da: Antonietta Rizzotti il 09/11/2023

La valvola aortica è uno dei quattro canali del cuore che controllano il flusso sanguigno tra gli atri e i ventricoli, e le patologie che possono colpire la valvola aortica possono essere curate attraverso un intervento di sostituzione della valvola stessa. Il nostro esperto in Cardiochirurgia, ci parla del vantaggio di eseguire l’intervento

Cos’è la valvola aortica?

La valvola aortica è una delle quattro valvole cardiache e si trova tra il ventricolo sinistro e l’aorta (condotto che porta il sangue ossigenato dal cuore a tutti gli organi). La sua funzione è quella di permettere il flusso sanguigno solo in una direzione, ossia dal ventricolo sinistro verso gli organi, e impedire al sangue di refluire nel ventricolo sinistro. Si tratta quindi di una valvola di non ritorno.

Da quali patologie può essere colpita?

La valvola aortica può essere colpita da varie malattie che possono rovinarla e causarne una cattiva apertura, quindi un ostacolo all’espulsione del sangue dal cuore. In questo caso si parla di stenosi aortica, oppure quando non si chiude bene e causa un ritorno di sangue nel cuore allora si parla di insufficienza aortica.

La valvola è costituita in genere da tre lembi (cuspidi), per questo motivo prende il nome di valvola tricuspide. Talvolta, a causa di una malformazione congenita, la valvola aortica può avere solo due cuspidi (bicuspide).

Cos’è la stenosi aortica?

La stenosi aortica è quella patologia per cui le cuspidi si fondono insieme e l’orifizio si riduce generando una stenosi per cui il ventricolo avrà difficoltà a espellere il sangue attraverso la valvola ristretta. Si genera una differenza di pressione tra il ventricolo sinistro (pressione più alta) e l’aorta (pressione più bassa), perché la valvola aortica oppone appunto resistenza al passaggio di sangue. Il restringimento o stenosi si definisce grave o severa quando la differenza di pressione media è superiore a 40 mm di mercurio oppure quando la velocità doppler supera i 4m/s.

Spesso questa patologia colpisce le persone anziane ultra settantenni; in tal caso è spesso dovuta alla degenerazione, al “consumo”, della valvola, e generalmente le cuspidi si presentano fibrose e/o calcificate. In altri casi è dovuta, invece, a infezioni che hanno colpito la valvola o alle lesioni causate da reumatismo articolare. Più raramente vi sono delle stenosi congenite.

In tutti questi casi (escluse le congenite), la stenosi valvolare viene curata con la sostituzione della valvola aortica.

Qual è il vantaggio di sostituire la valvola aortica?

La valvola viene sostituita nei pazienti più giovani, ossia sotto i 50-60 anni, con protesi meccaniche; in quelli più anziani (dai 70 anni), invece, la sostituzione avviene con protesi biologiche.
Il vantaggio delle valvole meccaniche (valvole in carbonio) è che durano nel tempo e quindi non devono essere sostituite. In questo caso è necessario che il paziente assuma degli anticoagulanti per tutta la vita per evitare che il sangue formi dei coaguli sulla valvola che la possano bloccare, oppure causi delle embolie che possano generare un ictus. Le valvole biologiche, invece, non sono soggette a queste condizioni, non è necessaria l’assunzione di anticoagulanti ma hanno lo svantaggio di rovinarsi col tempo (durano circa 10 anni).

Come si esegue un intervento di valvola aortica?

L’intervento di sostituzione può essere effettuato aprendo lo sterno o, nei centri più avanzati, con tecnica mininvasiva, ossia in minitoracotomia destra passando tra una costola e l’altra. Il cuore viene fermato e il tubo aortico viene aperto permettendo di rimuovere la valvola malata e impiantare la protesi scelta.

Nei pazienti ove è consigliata una protesi biologica e che presentano un alto rischio per l’intervento chirurgico si può effettuare l’impianto di una protesi attraverso l’inguine, in anestesia locale e senza la necessità di fermare il cuore, quindi senza la circolazione extracorporea. La nuova protesi viene inserita nella arteria femorale e viene portata con un catetere all'interno della valvola malata del paziente. La nuova valvola viene aperta e schiaccia la vecchia valvola calcifica contro la parete del tubo aortico. Questo tipo di intervento si chiama TAVI.

Insufficienza aortica

L’insufficienza aortica è determinata dal fatto che la valvola non si chiude ermeticamente. Quando questa condizione è grave determina un ingrandimento del cuore sinistro. Se vi sono delle calcificazioni delle cuspidi si effettuano gli stessi interventi sopra descritti, se invece la valvola è ancora di buona qualità si può riparare. Questo è molto importante nel caso degli aneurismi dell’aorta, dove la dilatazione del tubo determina l'impossibilità delle cuspidi a unirsi tra loro e quindi a chiudersi bene. Il sangue refluisce quindi nel ventricolo. In questi casi la valvola aortica di per sé è buona ma il tubo è malato.

Negli aneurismi con insufficienza aortica spesso viene eseguito un intervento di Bentall, ossia vengono sostituiti sia il tubo che la valvola. Nei centri specializzati vengono eseguiti interventi (tecnica secondo Tirone David e tecnica secondo Yacoub) che eliminano l’aneurisma ma mantengono la valvola del paziente riparandola, se necessario. Vi sono grandi vantaggi nel mantenere la propria valvola, infatti la probabilità d’infezione è molto più bassa rispetto all’utilizzo di protesi, la possibilità di ictus è praticamente nulla e non vi è necessità di anticoagulanti. 

Cardiochirurgia a

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