Chirurgia aortica
Che cos’è la chirurgia aortica?
L’aorta è il vaso sanguigno principale che trasporta il sangue dal cuore al resto del corpo. La valvola aortica si apre e si chiude per consentire al sangue di fuoriuscire dal cuore. La chirurgia aortica si occupa della riparazione di tali strutture al fine di prevenire l’emorragia interna.
A cosa serve?
La chirurgia aortica viene eseguita per trattare varie condizioni che causano le malattie aortiche. La malattia aortica è un problema dell’aorta o della valvola aortica che fa sì che una o entrambe si dilatino (condizione nota con il nome di aneurisma) o si separino (dissezione). Ciò fa aumentare la probabilità di una rottura, che può risultare fatale.
La malattia aortica può essere:
- Genetica: condizioni come la sindrome di Marfan colpiscono il tessuto connettivo e a loro volta causano problemi in tutto il corpo, come l’aneurisma aortico.
- Congenita: se un difetto cardiaco è presente dalla nascita.
- Acquisita: condizioni come la pressione alta, i tumori o l’aterosclerosi possono danneggiare l’aorta e la valvola aortica.
In cosa consiste?
Esistono diversi tipi di chirurgia aortica:
- Riparazione della valvola aortica: consiste nel miglioramento della funzione valvolare o nella riparazione dei fori presenti, in modo che non vi siano perdite ematiche.
- Sostituzione della valvola aortica: consiste nella sostituzione della valvola aortica con una nuova. La nuova valvola può essere in metallo, in tessuto animale oppure essere stata donata da un’altra persona.
- Sostituzione della radice aortica: consiste nella sostituzione della valvola aortica e dell’aorta.
La chirurgia aortica è complessa, benché le tecniche utilizzate abbiano compiuto dei progressi significativi negli ultimi 20 anni. Attualmente, oltre alla chirurgia a cielo aperto, è possibile eseguire interventi chirurgici con tecniche mininvasive, praticando incisioni dalle dimensioni estremamente ridotte nel torace ed utilizzando strumenti come l’endoscopio per guidare i chirurghi. La chirurgia robotica consiste nell’utilizzo di un computer per visualizzare immagini 3D mentre il chirurgo si fa strada all’interno della valvola.
La durata della degenza ed i rischi associati dipendono dalla tecnica chirurgica utilizzata:
- L’intervento a cielo aperto può richiedere alcune ore e può comportare un ricovero in ospedale per un periodo di 5-10 giorni. I rischi possono includere emorragia, infezione, infarto, ictus e complicanze polmonari.
- La chirurgia endoscopica normalmente è una procedura più veloce, e il rischio di perdita ematica e di altre complicanze è inferiore. Il ricovero in ospedale può durare solo 1 o 2 giorni. Successivamente, il paziente prova meno dolore e rimangono cicatrici più piccole. Tuttavia, tale tipo di intervento è molto più difficile da eseguire.
Recupero postintervento
Questo dipende dalla procedura chirurgica utilizzata, dallo stato di salute corrente e dall’età del paziente. In generale la chirurgia endoscopica richiede un periodo di convalescenza più breve rispetto alla chirurgia a cielo aperto, che può richiedere da uno a due mesi prima che il paziente sia in grado di ritornare alle normali attività quotidiane.