Ovaio policistico e diabete: esiste una relazione?

Pubblicato il: 10/03/2022 Editato da: Cecilia Ghidotti il 10/03/2022

La PCOS è la più frequente malattia endocrino-ginecologica che interessa le donne in età fertile, con una prevalenza che, utilizzando i criteri di Rotterdam (iperandrogenismo ed anovulazione/alterazioni del ciclo mestruale), può anche interessare il 20% del genere femminile

Sindrome dell’Ovaio Policistico: campanelli d’allarme

Viene ritenuto adeguato valutare nelle adolescenti, l’oligomenorrea o l’amenorrea come segni di PCOS, se tali irregolarità persistono oltre 2 anni dal menarca. L’iperandrogenismo si può manifestare con irsutismo, acne ed alopecia. Con gli anni tali sintomi possono persistere, ma il vero problema per la paziente è quello relativo alla sfera riproduttiva. Di conseguenza la PCOS accompagna la donna in tutte le fasi della sua vita con differenti manifestazioni cliniche, diventando da una iniziale patologia endocrina ad una endocrino-metabolica fino a quella finale metabolica. Infatti spesso si associano altre comorbidità come ad esempio insulino-resistenza, diabete, obesità, ipertensione arteriosa, dislipidemia, epato-steatosi.

La relazione tra diabete e PCOS

Una particolarità della PCOS è la presenza di differenti fenotipi i quali possono determinare diversi rischi a breve e lungo termine. Importante è definire questi fenotipi per stratificare il rischio cardio-metabolico. Dai dati della letteratura è emerso che l’obesità può indurre la PCOS mentre difficilmente la PCOS incrementa il peso corporeo. Sono necessarie ulteriori ricerche per definire il potenziale meccanismo di questa associazione. Le donne che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico avrebbero una probabilità quattro volte maggiore di sviluppare ridotta tolleranza glucidica e diabete di tipo 2. L’obesità e l’insulino-resistenza sono fattori esacerbanti la comparsa di alterazioni glucidiche. Uno screening per la tolleranza glucidica deve sempre eseguito in queste pazienti.

Come curare la PCOS

La dieta ed una modifica dello stile di vita sono la prima scelta per migliorare la fertilità e prevenire il diabete. La dieta dovrebbe essere simile a quella che viene suggerita ai pazienti con diabete di tipo 2: ad alto contenuto di fibre e con pochi carboidrati raffinati, grassi saturi e acidi grassi trans.

Quando con la dieta e l’attività fisica non si ottengono i risultati sperati si possono utilizzare farmaci insulino-sensibilizzanti, antiandrogeni, estroprogestinici o nutraceutici. In quest’ultimo ambito, un ruolo potenzialmente importante nel trattamento della sindrome dell’ovaio policistico è rappresentato dall’impiego degli inositoli. Sulla base di studi selezionati che hanno indagato il loro effetto nella terapia della PCOS si può concludere che la supplementazione con gli inositoli potrebbe agire in sinergia con altri farmaci sensibilizzanti dell'insulina.

A mio parere diventa più agevole impostare trattamenti per evitare di prendere peso piuttosto che ricorrere a cure per perdere peso, inoltre una efficace e tempestiva comunicazione consente di affrontare con maggiore consapevolezza i problemi legati all’acne, all’irsutismo e alle irregolarità mestruali, e soprattutto alla possibilità di limitare l’ansia e la depressione che sono frequenti in queste pazienti.

Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Verona

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