Il rapido dimagramento, l’aumento di peso, la tachicardia, l'insonnia o la sonnolenza possono nascondere un problema della tiroide, ghiandola capace di regolare i consumi di energia, e quindi il metabolismo, influenzando più organi del nostro corpo e, in parte, il nostro benessere. Detto ciò, controllare la tiroide è di fondamentale importanza, ma in che modo si può fare? Ce lo spiega il Dott. Andrea Del Buono, Endocrinologo a Caserta e a Santa Maria Capua Vetere
Quali sono le patologie più comuni della tiroide e qual è la loro incidenza in Italia?
Ipotiroidismo, ipertiroidismo e nodulo tiroideo con o senza gozzo affliggono in Italia oltre 6 milioni di persone, in particolare donne, tanto che oltre il 70% degli interventi è eseguito proprio nel sesso femminile.
Quali sono le cause più frequenti di ipertiroidismo e ipotiroidismo? E quali sono i sintomi?
Le cause più frequenti di ipertiroidismo sono il cosiddetto “gozzo multi o uni nodulare tossico” e il Morbo di Basedow, malattia autoimmune caratterizzata dalla produzione di anticorpi diretti verso la ghiandola stessa. L’ipertiroidismo provoca nervosismo, perdita di peso, tremori, debolezza muscolare, alterazioni cardiache, insonnia, intolleranza al caldo, irregolarità mestruali e talvolta esoftalmo (occhi molto sporgenti).
L'ipotiroidismo invece può essere congenito o manifestarsi in età adulta con umore depresso, voce rauca, facile affaticamento, capelli e pelle secchi, intolleranza al freddo, aumento di peso (che può arrivare all'obesità), stitichezza, sonnolenza e aumento del colesterolo.
Nel gozzo la ghiandola può anche assumere dimensioni enormi, compromettendo l'aspetto estetico e comprimendo le strutture vicine.
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Come accertare il buon funzionamento della tiroide?
Ricercando nel sangue gli ormoni tiroidei e il TSH, ma anche gli anticorpi contro la tiroide, presenti nelle forme autoimmuni. L'ecografia permette di svelare la presenza di noduli tiroidei, anche di piccole dimensioni e spesso in assenza dei sintomi caratteristici, e chiarirne la natura.
Con la scintigrafia tiroidea è possibile invece valutare il funzionamento della ghiandola e suddividere i noduli in “freddi”, che non captano lo iodio, e “caldi”, quasi mai maligni, che lo captano in modo significativo. Nei noduli sospetti per neoplasie, l'agoaspirato con ago sottile permette il prelievo di cellule tiroide e nella maggior parte dei casi di distinguere tra nodulo benigno o maligno, programmando eventualmente l'intervento chirurgico.
La cura delle patologie tiroidee è nella maggior parte dei casi medica (somministrazione di ormoni tiroidei o, al contrario, di farmaci che ne riducono la sintesi, oppure di antiinfiammatori) e solo una percentuale minore di pazienti richiede l'intervento, nei casi di gozzo voluminoso o di sospetto carcinoma tiroideo.
Si può prevenire il cattivo funzionamento della tiroide?
In molti casi i problemi tiroidei hanno una base genetica e un prelievo ematico permette di verificarne il funzionamento. In tutti gli altri casi il cattivo funzionamento della tiroide si può prevenire con i seguenti consigli:
- utilizzare sale iodato per la prevenzione dei noduli tiroidei;
- ridurre o eliminare il fumo di sigaretta;
- inserire il pesce nella dieta almeno tre volte alla settimana;
- non abusare di farmaci contenenti iodio;
- non usare prodotti dimagranti contenenti ormoni tiroidei che potrebbero attivare una malattia tiroidea ancora silente.
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